“Ho partecipato all’evento: “Invertire le luci. La cultura cambia rotta: idee a confronto per un nuovo modo di proporre la città”. In una comunità che, troppo spesso, si divide fra chi difende il blocco di governo e chi lo contesta a prescindere ho apprezzato il lavoro ed il metodo di Rosario Peduto e della sua associazione, davvero di qualità”. Cosi il direttore Gaetano Amatruda che ha partecipato all’evento di Salerno. Presenti Adriano De Falco, managing director di “Il Duomo Travel & Trek”; Gianluca de Martino, coordinatore del Gruppo civico “Salerno in Comune”; Antonio Ilardi, presidente di Federalberghi Salerno; Luciano Provenza, presidente del Conservatorio di Musica “Giuseppe Martucci”. Ha moderato Andrea Pellegrino, direttore de L’Ora.
“Nel mio intervento – ha scritto sui social – ho ricordato le cose che vanno, il portale della cultura del Comune che mette in rete molte iniziative salernitane, la rete dei teatri più piccoli. Non ho dimenticato, però, la vicenda che grida vendetta del San Genesio. La città non ha difeso la storia e la tradizione ‘dei più grandi’, Sandro Nisivoccia e Regina Senatore.
Ho ricordato, poi, altre cose che funzionano, il grande cartellone del Verdi, che però deve aprirsi di più ai giovani e modificare la politica dei prezzi, e il successo di iniziative come il Festival della Letteratura”.
“Su Luci d’artista – ha proseguito – ho riconosciuto la grande intuizione, i numeri importanti confermati poi da esperti del settore. Ho auspicato che possano diventare davvero ‘luci d’artista’ perché oggi sono semplici ‘luci di plastica’. Servirebbe immaginare bandi che possano premiare e valorizzare anche piccoli artigiani e giovani capaci di misurarsi su idee originali o su progetti di sostenibilità. Più in generale credo sia necessaria una politica capace di premiare talenti e progetti innovativi. Ho fatto l’esempio di Anna Nisivoccia, non brava di più, ed ancora di Daniela Diodato e dell’esperienza di Dadart, un vulcano di idee”.
“Non potevo non parlare – ha aggiunto – del Festival internazionale del Cinema di Salerno, un grande evento che le istituzioni locali sottovalutano ed osteggiano. Serve, anche qui, una logica diversa nella distribuzione dei Fondi. Ho chiuso con un sogno, una suggestione. Un Evento del Mediterraneo, un festival che racconti i nuovi flussi, le nuove rotte della crescita, le integrazioni possibili, le storie di amori e sacrifici”.