Ai giustizialisti, sempre di moda purtroppo, ai moralisti di professione, che sul caso Alfieri discettano dimenticando lo Stato di diritto, è il caso di ricordare di Pasquale Aliberti.
Il sindaco di Scafati è stato assolto perché ‘il fatto non sussiste’. Sei anni di accuse, di campagne denigratorie per lui e la famiglia. Sei anni di dolore e sofferenze per un’accusa gravissima: rapporti con la camorra.
In questi sei anni in molti hanno chiesto passi indietro e di lato, in tanti hanno invocato dimissioni ed inopportunità rispetto alle candidature. Tanti hanno strumentalizzato la vicenda giudiziaria.
Ecco, si rifletta. Si è innocenti fino a prova contraria, fino al terzo grado di giudizio. Se molti lo avessero ricordato su Aliberti si sarebbero risparmiate volgarità ed offese e ne avrebbe tratto vantaggio il dibattito politico. Nella comunità si sarebbe, a vantaggio di tutti, discusso di cose concrete.
Valga per Alfieri. La politica non discuta delle vicende giudiziarie ma delle scelte che interessano l’amministrazione, i cittadini, le imprese le famiglie. Si discuta di cose vere, anche in maniera dura. E ‘civiltà