Cosa racconteremo a due bimbe, una di quattro anni e l’altra di appena quattro mesi?
Chi troverà la forza di raccontare ad una bimba di 4 anni che la mamma e la zia sono volate in cielo perché erano al lavoro. Chi lo spiegherà, quando sarà più grande, ad una neonata che il papà mai la potrà abbracciare perché morto al suo primo giorno in fabbrica.
Chi dirà loro che venivano sfruttati per meno di trenta euro al giorno. Chi dirà loro che erano lavoratori senza tutele perché chi doveva controllare non lo ha fatto, chi racconterà che la poplizia Municipale di Ercolano avevano segnalato alla magistratura, circa un anno fa, delle anomalie. Nulla si è mosso.
La tragedia di Samuel Tafciu, 18 anni, e le sorelle Aurora e Sara Esposito, 26 anni, non finisca nel dimenticatoio. Rappresenti uno scatto di dignità. Per tutti.
Per lo Stato che deve trovare, con l’Inps ed il Ministero del Lavoro, gli strumenti per assistere le famiglie perché non esistono e non possono esistere ‘lavori senza tutele’, ‘incidenti senza risposte’. Sia un campanello, che abbia i decibel di un tuono, per la politica che ha il dovere di rimettere al centro i diritti dei lavoratori senza voce. Sembrava un tema del secolo scorso, e non lo è.
E’emergenza, oggi. Sfida attuale.
