“Chiedero’ a tutte le opposizioni di firmare insieme una nuova richiesta affinche’ John Elkann venga in Commissione perche’ e’ chiaro che la strategia di Stellantis non e’ cambiata e non verra’ cambiata”. Lo ha spiegato il senatore e leader di Azione Carlo Calenda, a Omnibus su La7. “Questo non e’ accettabile per gli operai italiani e, più in generale, per chi vi ha sostenuto. In quel parlamento dove John Elkann non viene, ci sono le persone che hanno votato, non io, per sostenere Fca quando c’e’ stato il Covid”.
“Prendo atto che Tavares non e’ stato mandato via perche’ ha commesso degli errori e che si andra’ avanti cosi’ come si e’ andati avanti fino ad adesso, cioe’ con della gran cassa integrazione e i veicoli scesi sotto i 500mila, cioe’ la meta’ rispetto all’era Marchionne”, ha sostenuto Calenda durante un dibattito con il capo delle risorse umane di Stellantis, Giuseppe Manca.
“John Elkann – ha ricordato – disse piu’ volte che avrebbe tutelato l’italianita’ del prodotto. L’italianita’ non e’ stata tutelata in alcun modo perche’ i nuovi modelli sono stati lanciati in Serbia, in Polonia, Marocco e credo anche in Algeria e ci sono una serie di impegni che voi avete disatteso in modo sistematico”, l’affondo. “Se non e’ cambiato niente nella strategia, allora avete un grandissimo problema in Italia. Quello che state facendo e’ non rispettare nessuno degli impegni che prendete, come la garanzia di un milione di auto, quando invece ne avete fatto la meta’”. “Se Manca mi sta dicendo che Stellantis non ha mai detto al ministro che quest’anno si potevano produrre un milione di veicoli, allora Urso ha mentito e se e’ cosi’ allora il ministro Urso si deve dimettere, perche’ ha mentito al Paese sapendo di mentire. E se lei ci da’ conferma di questo, noi agiremo in Parlamento”, ha poi detto l’ex ministro dello Sviluppo. E ancora su Stellantis: “Avete completamente sbagliato la strategia americana, perche’ altrimenti non avreste quello stock invenduto. Io non trovo accettabile questo modo di fare, che la colpa e’ sempre della politica, anche quando licenziate l’amministratore delegato” ha concluso.
