Il centrodestra campano, superata la fase di scontro, pare abbia ritrovato l’unità. Per farlo ha deciso, però, di bleffare sulla candidatura del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
L’irpino, nome di qualità, non è la soluzione vincente. L’autorevolezza non è leadership e non è costruzione di consenso.
L’idea che i principali partiti, Fratelli d’Italia e Forza Italia, possano trovare la sintesi su un nome ‘quota Lega’ e’improbabile. Improbabile soprattutto nella logica di una partita a tre con il centrodestra che potrebbe partire in vantaggio.
Al momento Fulvio Martusciello, che continua nelle campagne di adesioni, ed il tandem Cirielli Iannone, che viene dalla sconfitta sul Ministero della Coesione, si sono limitati a posare l’ascesa di guerra. Li ha seguiti Maurizio Lupi che ha ‘coperto’ l’ipotesi per essere della partita campana.
Sarà, paradossalmente, la Lega a far saltare il tavolo. La suggestione di Zinzi, nome perfetto se non fosse del Carroccio, sarà la scusa per sottrarre dal tavolo il nome titolare del Viminale e tornare a parlare fra i coordinatori regionali e nei tavoli romani.
Funziona, per adesso, l’unità. Ma si gioca a carte ancora coperte.