SABATO 04 GENNAIO 2025 09.31.28
Centro, Follini: va oltre i cattolici Pd e chi lo costruisce vince
“Il centro di questi tempi non va per la maggiore ma non credo che la politica italiana debba essere condannata in eterno a scegliere tra i troppi decibel della Meloni e il coro non proprio intonatissimo del campo largo”. Lo spiega Marco Follini al Corriere della Sera. “Non c’è dubbio – dice l’ex leader dell’Udc e già vicepremier nel secondo governo Berlusconi – che chi costruisce il centro vince. “Ma non perché – precisa – torna la Dc. Più semplicemente perché l’unità d’Italia l’ha fatta Cavour, il primo centrista della politica italiana, mettendo insieme Garibaldi, Mazzini, Vittorio Emanuele e se stesso dimostrando che solo componendo i termini di tutti questi conflitti poteva nascere l’unità d’Italia”.
“Il centro – è la tesi – è uno spazio che si allarga se vengono rispettate certe condizioni. Il centro non è una moda. Non prevede leader troppo solitari, non contempla percorsi troppo trafelati. Ha a che vedere con la storia, non con la cronaca”. Per Follini “gettare la croce addosso a Renzi e Calenda è un esercizio niente affatto epico, si può osservare con i loro caratteri non proprio pazienti non hanno dato una mano”. Quanto al convegno “Comunità democratica” in programma a Milano il prossimo 18 gennaio organizzato da Delrio, Follini argomenta: “Mi pare che a Milano si ponga il problema dei cattolici democratici del Pd. Problema che non trascuro, però segnalo che c’è un problema ancora più grande ed è quello dell’arcipelago centrista nell’oceano in tempesta della politica italiana. Possono essere parte di un centro più largo, a patto che si decida di allargare quel perimetro. Il tema non è cosa il centro chiede per se stesso ma cosa offre al paese. Penso che oggi il centro sia tutore di una certezza preziosa che è la collocazione internazionale del paese” che “Salvini a destra e Conte a sinistra fanno vacillare”.