8.6 C
Napoli
14 Gennaio 2025

Chi siamo

Marina Berlusconi: “Da Report pattume mediatico giudiziario”

“Il servizio che ieri sera Report ha dedicato a Silvio Berlusconi “appartiene alla categoria del peggior pattume mediatico-giudiziario. Rimestando per quasi due ore in un bidone di accuse sconnesse, illogiche, gia’ smentite mille volte, utilizzando prevalentemente, addirittura, brani di puntate precedenti, e dando voce a personaggi piu’ che screditati, la trasmissione ha tentato di riesumare le infamanti, paradossali accuse di una presunta vicinanza di mio padre alla criminalita’ organizzata: accuse ormai vecchie un quarto di secolo e tutte regolarmente sepolte sotto le plurime archiviazioni decise – sempre su richiesta degli stessi inquirenti – dai Tribunali di Palermo, di Caltanissetta e di Firenze”. Lo scrive in una nota Marina Berlusconi, presidente della Fininvest, in merito alla trasmissione d’inchiesta Rai.

“Accuse totalmente false finite nel nulla, insomma, cosi’ come nel nulla non potra’ che finire anche l’ultima di queste inchieste, assurdamente riaperta a Firenze molti anni fa, dopo quattro successive archiviazioni” sottolinea la presidente della Fininvest.

“Per mio padre parlano i fatti: Silvio Berlusconi e’ sempre stato in prima fila contro tutte le mafie. I suoi governi hanno varato normative e ottenuto risultati che nessun altro esecutivo italiano puo’ vantare: dalla stabilizzazione del carcere duro per i boss mafiosi (il cosiddetto 41 bis) nel 2002, all’Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati ai mafiosi nel 2010, fino al primo Codice antimafia nel 2011. Ma Report resta fedele al proprio dogma di disprezzo per la verita’ e per le garanzie processuali, oltre a perseverare nel consapevole esercizio del peggior ‘disservizio pubblico’, che non danneggia soltanto la memoria di Berlusconi, ma tutti coloro che avrebbero diritto a un’informazione basata sui fatti. Con l’aggravante di accanirsi su un uomo che, scomparso oltre un anno e mezzo fa, non puo’ piu’ difendersi. Report, pero’, va anche oltre, e nel suo delirio calunniatorio non riesce a trattenersi nemmeno davanti alla morte. I suoi autori non solo hanno scelto di inserire nel loro montaggio alcune riprese del funerale di mio padre senza che ce ne fosse alcuna necessita’, ma sono arrivati a irridere quei momenti di cordoglio, sovrapponendo alle immagini del suo feretro una canzonetta ironica: piu’ che una colonna sonora, una colonna infame che viola non solo la deontologia giornalistica, ma il rispetto stesso della dignita’ umana. Naturalmente faremo ricorso a tutti gli strumenti legali piu’ idonei per reagire a questo ignobile e vergognoso esercizio di pseudo-giornalismo” conclude.

Articoli correlati

Ultimi Articoli