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15 Gennaio 2025

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Sul palco del Teatro Verdi “La gioia di danzare” con l’étoile Nicoletta Manni e il primo ballerino Timofej Andrijashenko

di Valeria Torri

Il sipario del Teatro Verdi ieri, 14 gennaio, si è aperto sullo spettacolo inedito “La gioia di danzare” prodotto da Artedanza in collaborazione con gli straordinari ballerini del Teatro la Scala di Milano, l’étoile Nicoletta Manni e il primo ballerino Timofej Andijashenko. 

La serata, di alto valore artistico e culturale, ha contribuito a diffondere la bellezza della “grande danza” e ha incontrato il favore del pubblico presente che ha mostrato un entusiasmo incontenibile. Sul palco, Nicoletta e Timofej hanno dato vita a un dialogo tra tecnica classica e innovazione contemporanea, passando dal lirismo al virtuosismo. Le coppie di ballerini, che si sono esibite alternandosi agli artisti di punta, sono Agnese di Clemente e Claudio Coviello, Maria Celeste Losa e Gabriele Corrado, Alice Mariani e Mattia Semperboni.

Il programma dello spettacolo ha previsto brani tratti da classici intramontabili quali il Grand Pas Classique, Carmen, Pas de Deux del Cigno Bianco, Le Fiamme di Parigi, alle coreografie di danza contemporanea.

Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, una delle coppie più affascinanti del panorama ballettistico internazionale, hanno intrecciato le loro vite in un racconto fatto di passione, dedizione e bellezza, sia sul palco sia nella quotidianità. 

Nicoletta, originaria di Galatina, in Puglia, si è avvicinata alla disciplina fin da bambina, quando la madre Anna, insegnante di danza, la portava con sé in sala prove. La naturalezza con cui la piccola Nicoletta ha preso confidenza con la sbarra e le scarpette da ballo è descritta nel suo libro autobiografico “La gioia di danzare”, da cui prende il titolo anche lo spettacolo in scena al Teatro Verdi di Salerno.

Nel libro, Nicoletta ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera, dall’infanzia a Santa Barbara di Galatina all’ammissione all’Accademia del Teatro alla Scala, passando per l’esperienza allo Staatsballett di Berlino e i grandi incontri che hanno segnato la sua crescita artistica, come quelli con Carla Fracci, Alessandra Ferri e Roberto Bolle. Non mancano i riferimenti alla complicità con il marito Timofej. Il testo, però, non è solo un racconto biografico: è un’espressione dell’amore sconfinato per la danza vissuta come atto di libertà e viaggio interiore. 

I due artisti sono noti poiché legati anche ad eventi di importante impatto mediatico.

Nicoletta Manni è stata difatti insignita del titolo di étoile del Teatro alla Scala di Milano a scena aperta, evento straordinario sia per contenuto, si tratta della massima onorificenza per un ballerino, sia per la modalità del conferimento, mai utilizzata prima nella storia della Scala. Il sovrintendente Dominique Meyer e il direttore del ballo Manuel Legris ne hanno dato l’annuncio sul palco, al termine della rappresentazione del balletto Onegin. “Quando una ballerina brilla così fra le stelle da anni, si possono cambiare le regole e quindi su proposta di Manuel Legris ho il piacere di dare a Nicoletta il titolo di étoile”, ha detto Meyer.

Anche la vita privata dei ballerini scaligeri è stata al centro dell’attenzione con la proposta di matrimonio di Timofej sul palco dell’Arena di Verona, complice l’amico Roberto Bolle, che ha fatto impazzire il pubblico presente e commosso l’incredula Nicoletta.

Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko sono giovani straordinari, impegnati anche nel sociale. Sono i testimonial di Fira, la Fondazione Italiana per la Ricerca sull’Artrite. Proseguono il lavoro iniziato da Carla Fracci che si è occupata generosamente della Fondazione per 12 anni. “Siamo orgogliosi e felici di ripercorrerne le orme al di fuori del nostro impegno a teatro dando supporto a un Fondazione autorevole che svolge un compito vitale per tutti noi. Come ballerini sappiamo bene quanto sia importante e bello muoversi liberamente e stare bene con il proprio corpo e quanto in realtà questo sia un sistema complesso e fragile. Siamo felici di poter aiutare ad attirare l’attenzione sull’importanza di sostenere la ricerca scientifica”. 

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