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20 Febbraio 2025

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“Io sono io, voi non siete un cazzo”, quando la politica perde autorevolezza e scivolano le toghe…

Il Socialista Impertinente

La politica, ormai, ha perso autorevolezza. E più perde autorevolezza più viene mortificata.

Il silenzio di tutti, nessuno escluso, sulla Procura della Corte dei Conti della Campania è singolare.

Cosa è successo? Ecco i fatti. 

La Procura, notizia di questi giorni, ha citato in giudizio 7 consiglieri regionali in carica, sei ex consiglieri e quattro dirigenti del Consiglio, ipotizzando un danno erariale complessivo di 3,6 milioni di euro per gli anni tra il 2019 ed il 2022. L’udienza è stata fissata per il prossimo 26 giugno. Avrebbero concesso, è la tesi, un’indennità extra di 40 mila euro a testa ad alcuni loro collaboratori,

Fino a qua, al netto della narrazione dei portaborse che non esiste, nulla quaestio. Inchiesta legittima.

Il dato che colpisce è che grida vendetta è la nota di colore, è il populismo che pare si impossessi anche delle toghe.

Secondo i magistrati contabili, che contestano l’autonomia del Consiglio regionale, gli esponenti politici avrebbero agito animati dalla ‘sindrome del marchese del Grillo’. E nel fascicolo relativo all’indagine hanno inserito, addirittura, un link che rimanda a una celebre frase pronunciata da Alberto Sordi nel film: “Io sono io, voi non siete un cazzo”. 

Magistrati seri, come sono quelli in questione, non dovrebbero ricorrere al colore. La loro forza è nelle norme e se cercano fuori rischiano di invadere campi che sono altrui, se entrano nel campo del giudizio politico o peggio del giudizio etico e non di merito, mortificano il loro stesso lavoro.

La politica invece di subire dovrebbe farlo notare. 

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