“Gli hacker filorussi di “NoName057” li conosciamo bene, almeno da due anni. Sono gli stessi che nel 2023, poco dopo il mio arrivo all’Agenzia, mi hanno accolto in maniera beffarda pubblicando una mia foto con uno scolapasta sulla testa, per sottolineare che la sicurezza informatica dell’Italia era un colabrodo. Oggi, grazie all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, l’incidenza della dannosità dei loro attacchi Ddos è calata dal 19 al 15% nonostante gli episodi siano saliti da 319 a 519”. Così il prefetto Bruno Frattasi, direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale a Il Corriere della Sera spiega quali sono gli obiettivi degli attacchi: “Un disservizio doloso che pur non creando rischi di sicurezza, in quanto con queste azioni non si rubano dati sensibili, ha lo scopo di far apparire fragile il nostro ecosistema digitale. È guerra cognitiva, disinformazione diffusa per impedire alla gente di capire quale sia la verità. Come la mia foto con lo scolapasta, appunto”. Nel precisare che questi attacchi “non avvengono da uno scantinato” sottolinea: “È fondamentale che ci sia. Nei nostri consueti incontri con gli imprenditori — l’ultimo a Cosenza — registriamo sempre un’alta adesione. La sicurezza informatica del resto è un punto fondante, non un ingrediente estraneo al processo produttivo di un’azienda. Lo è già a livello istituzionale grazie anche alla quota di investimento di 623 milioni di euro previsti dal Pnrr per mettere in sicurezza città metropolitane, Asl e comuni con più di 100 mila abitanti. Ma bisogna anche fare rete e sostenere le piccole e grandi aziende, proprio come è successo in passato con gli accordi con le associazioni di farmacisti, tabaccai e gioiellieri per contrastare la criminalità”.