Luigi Iorio è avvocato, foggiano, è soprattutto socialista. Sarà protagonista al Congresso nazionale di Napoli. E’il coordinatore della segretaria nazionale, è fra quelli che mai hanno mollato.
Nel Congresso, nel dibattito, sarà centrale l’analisi dei nuovi equilibri internazionali.
“E ‘inevitabile partire da lì. Leggere il contesto internazionale è, ormai, operazione imprescindibile.
Su alcune questioni ci siamo da sempre e continueremo a far sentire la nostra voce.
L’ormai mai decennale conflitto arabo-israeliano va risolto o comunque attenuato. Va condannato Hamas per le sue azioni terroristiche che hanno come fine quello di indebolire le relazioni tra i due popoli. Come va condannata ogni forma di antisemitismo.
Ma ribadiamo che la reazione della destra nazionalista di Netanyahu è stata spropositata come affermato anche dalla corte penale internazionale.

Non è l’unica questione…
Stesso condizioni drammatiche in Ucraina, invasa ingiustificatamente dalla Russia putiniana. I socialisti sin da subito sono stati dalla parte dell’aggredito.
Appare chiaro e urgente trovare mediazioni di pace al fine di uscire dalle guerre che affliggono il mondo. Ma serve una politica con più visione diplomazia della Pace. E’ il tempo di di un’Unione Europea, capace di individuare unanimemente una soluzione che può addivenire solo con una maggiore integrazione in termini di politica estera e di difesa potrebbe garantire, come continuiamo a sostenere. A tal proposito la famiglia del socialismo europeo sta provando a fare il proprio contributo.
Poi ci sono, da sempre, i temi socialisti. Quali?
Il lavoro rende liberi. Senza giustizia sociale, senza le condizioni base, non esiste nulla diceva Pertini. Il lavoro, un reddito restano l’esercizio di dignità di tutti gli individui che permette di realizzarsi, di creare una famiglia se possibile acquistare una prima casa.
Lo deflagrazione del reddito di cittadinanza, la precarizzazione scambiata per flessibilità con una miriade di contratti a tempo non indeterminato, un salario minimo insufficiente fotografa l’attuale situazione di impoverimento della forza lavoro. Come socialisti da anni sosteniamo la riduzione dell’orario di lavoro come già accade in molti altri paesi europei affinché il profitto sfrenato dia maggiore dignità da impegnare nel tempo libero, con i propri interessi, la famiglia. Convinti che la qualità del lavoro prevalga sulla quantità.
Lei fra i protagonisti della nuova linea, la sinistra dei diritti e dei doveri. Cioè ?
Nella cosiddetta Seconda Repubblica, il pubblico ha lasciato il passo al privato, le riforme relazioni industriali sono state approssimative e sul tema del lavoro spesso non ci è’ stata nessuna linea di demarcazione tra destra e sinistra nel solco della flessibitita e del sogno della globalizzazione.
Unica demarcazione tra destra e sinistra è’ stato paradigma dei doveri alla destra e diritti alla sinistra. Così da “regalare” temi della vita reale che non dovrebbero avere un dogma ideologico come la sicurezza ad altri. Affermare una politica dell’accoglienza per gli immigrati ma che sia fondata sul rispetto reciproco ad esempio è modo per declinare il tema. Chi viene accolto deve rispettare il quadro normativo nazionale.
Vale per questo tema, si può estendere a tanti aspetti.