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2 Aprile 2025

Chi siamo

Carlo Calenda? Le azzecca tutte, come al solito

Caro direttore, 

leggo sempre con interesse le riflessioni che il tuo giornale esprime ma non posso che dissentire questa volta con la tua redazione. 

Mi riferisco all’articolo – questo: https://www.ilpezzoimpertinente.it/2025/03/30/calenda-le-sbaglia-tutte/ – in cui si sostiene che, “come sempre”, Carlo Calenda abbia sbagliato ogni mossa e, nello specifico, ad invitare la Premier Giorgia Meloni al secondo congresso nazionale di Azione che si è tenuto lo scorso fine settimana.

Dissento nel metodo, perché non credo che una valutazione politica complessiva possa ridursi a due o tre estemporanee pillole, e nel merito perché se non ci si confronta nei congressi e con le istituzioni, con chi e dove esattamente bisognerebbe farlo?

Ti lascio solo due o tre rapide considerazioni.

La prima: Azione ha una posizione chiara e ben identificabile su un tema di primo rilievo quale è il sostegno all’Ucraina, Paese aggredito, che, con la sua resistenza, sta difendendo anche la nostra libertà e il nostro stato di diritto.

Sono stati invitati, e bene ha fatto Calenda a farlo, tutti coloro che hanno ben chiara questa differenza. 

La Schlein ha declinato, delegando Francesco Boccia; la Meloni ha accettato, l’abbiamo accolta e ascoltata. Proprio perché crediamo nella mediazione e nell’ascolto, senza alcuna genuflessione o svendita ideale. 

Seconda considerazione: condivido – e Calenda ha fatto bene a ribadirlo – la necessità di #cancellare un modo di fare politica, quello sì davvero sulle spalle degli italiani, fatto di slogan, populismo allo stato puro e autoritarismo sotto mentite spoglie. Inneggiare alla pace solo per lucrare qualche voto in più è indegno. Con questa gente non può esistere mediazione, solo determinata alternativa.

Terza e ultima considerazione: sui territori si segue lo stesso spartito che viene seguito a livello nazionale e dunque si prova a porre al centro, per rivoluzionario che sia o che possa sembrare, davvero l’interesse delle comunità locali. Un conto è essere ondivaghi, altro è non essere pregiudizievoli.

Quello di Azione, e concludo, è stato un congresso contendibile e conteso. Alla mozione di Carlo Calenda si è affiancata quella di Giulia Pastorella, che ha posto con chiarezza sue idee per il miglioramento del partito. 

Questo significa fare congressi, questo significa democrazia interna e sono sicuro che chi si ispira e si rifà al più antico partito italiano non può che apprezzarlo. 

Pierre De Filippo

Vice Segretario provinciale Azione Salerno

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