Di Felice Massimo De Falco
I venti di guerra non risparmiano nessuno, compreso le donne. Sono ore di ansia. Per alcune donne non più giovani ucraine, che passano per una preghiera prima della celebrazione della ricorrenza prevista per San Valentino, sono ore di angoscia.
Come per Svetlana che racconta: “Ho 59 anni, ho fatto il servizio militare e so che le donne fino a 60 anni possono essere chiamate alle armi. Risponderei? No, mi chiedo cosa può fare una donna della mia età in guerra e poi vivo e lavoro da 13 anni ad Arese, faccio la Oss (operatrice socio sanitaria, ndr), mi piace aiutare gli altri. Ho la mia vita qui e sto bene”.
Svetlana è in ansia anche per i figli di 35 e 38 anni. “Anche loro possono essere chiamati, uno dei due fa l’ispettore in carcere, per questo potrebbe essere tra i primi a prendere le armi. Eppure il mio popolo vuole la pace. Vuole essere indipendente ma vuole convivere pacificamente con gli altri Paesi”.
Olga ha gli stessi timori di Svetlana, con una paura in più: “Non ho ancora i documenti per stare in Italia, ho un appuntamento tra quattro giorni e ho paura che l’Esercito mi chiami”.
Un’altra donna é originaria del Donbass, che dice di non capire l’italiano, una bielorussa che pure sottolinea il concetto che “il popolo non vuole nessuna guerra, sono solo interessi politici ed economici” e una ucraina, Valentina, che ha più voglia di parlare delle altre: “Sto da 20 anni a Milano, faccio le pulizie. Ho due figli grandi e un nipote a Kiev, sono preoccupata che li chiamino a combattere. Li ho sentiti ieri e mi hanno detto di stare tranquilla e io cerco di esserlo e di affidarmi al Padre che vede tutto. Certo, mai mi sarei immaginata una situazione così”.
Elena, una fedele che ha la mamma “mezza russa e mezza ucraina” e dice di avere “sei Paesi di origine” taglia corto: “Sono una cittadina del mondo e questi sono solo discorsi politici, non di popolo, siamo tutti mescolati. Qualcuno sta soffiando sul fuoco. Non credo proprio che Putin voglia fare la guerra, a Mosca la gente è tranquillissima, sa che non ci sarà”.
Tatiana si spinge oltre: “Sono gli americani a volere questa guerra, da noi nessuno la vuole”.
Dice Gina, che da vent’anni é in Italia e fa lavori domestici nella provincia di Napoli:”Ho un figlio in Ucraina, se dovesse essere arruolato, andrò con lui al suo fianco per proteggerlo. É troppo giovane per morire”
Sono tutte donne ultracinquantenni da decenni in Italia che manifestano il loro timore ma mostrano fierezza nel rendersi disponibili ad aiutare quella patria che non hanno mai abbandonato nella memoria. Vogliono la pace, ma serrano i denti in caso di guerra