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24 Dicembre 2024

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“Nude allo specchio”, ecco Maryia Kasalapava, la forza di una straniera per emergere in Italia

Di Felice Massimo De Falco

Di origine bielorussa, a 20 anni si é trasferita in Italia per amore, dal quale è nato un figlio meraviglioso. L’amore è finito e si sono lasciati, proprio in quel periodo ha incontrato suo marito. Durante la gravidanza ha finito la scuola d’estetica. Ma l’estetica base non le è mai piaciuta, quindi, faceva i vari corsi tra i quali a febbraio del 2017 quando ha fatto un corso per le extension alle ciglia a Mosca . A malapena ha finito la prova pratica, dicendo che non farà mai questo lavoro. Tornata a Roma ha deciso di provare comunque. Ha affittato un lettino presso un salone e ha cominciato la mia prima esperienza, dopo é andata a crescere, affittando la cabina presso i centri e uno presso lo studio medico e poi a maggio del 2021 arriva il suo salone “Ciglieria” che però viene chiude. E, quindi, comincia la depressione, molla tutto. Ma a Ottobre le dicono che se vuole può riprendere il salone, ma non ha né la base economica, né la base clienti. Ma ci proverà ancora perché é una donna che conosce come superare gli ostacoli.

Marya si mette “a nudo” per noi

  • Non é stato facile ambientarti in Italia, specie con il lavoro. Qual é stato l’ostacolo più grosso?

Ma in realtà non ho trovato grosse difficoltà 15 anni anni fa, probabilmente, la situazione lavoro era diversa rispetto a oggi. Sicuramente non ho potuto sfruttare la mia laurea presa in Russia e ho trovato i lavori come commessa e cameriera.

  • Che differenza hai trovato tra l’Italia e la Bielorussia in tema di abitudini?

Mangiare! I ristoranti! Dai 16 anni abitavo e lavoravo a Mosca. E, quindi, ero abituata a orari diversi. Potevo andare a mangiare al ristorante alle 11, alle 16 o alle 2 di notte. Invece, qui hai sempre orari da rispettare ed è la cosa che non riuscivo a capire. Un’altra cosa è la gente più solare e rilassata che ti fa stare bene, anzi, all’inizio mi metteva l’ansia perché in Bielorussia o Russia difficilmente ti sorridono o salutano e corrono tutti.

  • L’estetica, la cura di sé é il tuo ambito lavorativo. Perché lo hai scelto?

in realtà ho scelto di fare la scuola d’estetica per avere almeno un titolo di studio italiano e l’estetica era la parte più facile. Penso che ti aspettavi di sentire che era la passione da quando ero piccola, invece no. Semplicemente comodità. E siccome l’estetica base non mi convinceva ho deciso di specializzarmi in qualcosa e diventare brava in quello. Quindi, ho cominciato a fare corsi uno dietro l’altro: dai massaggi alla cera. E uno dei corsi era per le extension one to one, fatto da Eugenia Prohorova (la numero uno in quel settore nel 2017) e da lì è partito tutto. Vedevo i risultati immediati per il miglioramento dello sguardo, donne più felici, più sicure, con il sorriso sulle labbra e la gioia negli occhi. Proprio per quell’emozione faccio lashmaker.

  • Cosa chiedono i clienti?

i clienti chiedono maggior sicurezza di loro stesse. Siccome le mie clienti sono donne e tante donne sono fragili, con le extension alle ciglia si sentono più sicure e si vedono più belle, quindi, automaticamente anche tutto intorno a loro cambia. Alcune mi dicono che le faccio perdere 20 anni, altre che si innamorano e incontrano l’uomo della vita, altre riescono finalmente a prendere la posizione più alta nel lavoro. Nessuno lo lega alle ciglia, però, parte tutto da dentro, quello che ci circonda lo creiamo noi stessi, quindi basta un piccolo cambiamento (come ad esempio 1grammo di sicurezza in più) che comincia a cambiare tutto intorno.

  • Cos’é che distingue la bellezza dalla femminilità?

secondo me c’è un po’ di confusione tra la bellezza e la femminilità. Bellezza è fuori, la femminilità è dentro, è la morbidezza, la dolcezza, la tranquillità, quello che distingue una donna da un uomo. Però da quello che noto, parlando del mio settore, naturalmente, c’è la credenza che bisogna abbondare nell’effetto che si diventa più truccate quindi più femminili. Quando non è così, secondo me. Ed è il messaggio che cerco di far arrivare sia parlando con le clienti che sulla mia pagina Instagram. Ogni donna è già bella perché nelle donne la femminilità è innata, quindi, bisogna solo incorniciare la bellezza che già c’è.

  • Come coniughi il ruolo di madre e lavoratrice?

Ho la fortuna di avere un marito fantastico che é anche un padre strepitoso

Che tipo é l’italiano?

Non posso dire uomo italiano é perché ogni persona (uomo) che ho incontrato nella mia vita aveva la sua personalità e secondo me l’uomo deve essere uomo indipendentemente dal paese dov’è nato

  • Hai avuto molti ostacoli da superare per rimetterti in gioco

Dopo che ho perso tutto, mi sono chiusa per 4 mesi, da sola con me stessa. E ho capito che mi mancava la mia professione. Dopo aver ripreso il lavoro. Ho cominciato a lavorare solo pensando alla cliente e al lavoro che amo. Quando cadi e perdi tutto, non hai più paura di fallire, l’hai già fatto. E ne sono uscita viva. Quindi, chi se ne importa, voglio provare amore da ogni allungamento che eseguo e godermi il momento

  • Dovesse andar male, hai un opzione differente?

Ci penserò se dovesse andare male. Come ho detto prima non penso “se, quando, cosa”.

  • Come hai reagito psicologicamente alla pandemia?

Alla pandemia stranamente ho reagito bene, post-pandemia peggio. Perché la pandemia ci ha fatto capire quello che è e soprattutto chi è più importante per noi. Post-pandemia era peggio, perché la paura è stata appesa nell’aria. Ed il mio trattamento si esegue con la cliente in contatto molto stretto, quindi, per me la depressione e chili in più sono stati dopo la pandemia anziché durante.

  • Che idea ti sei fatta del conflitto tra Russia e Ucraina?

sono nata nell’Unione Sovietica e cresciuta con l’idea che siamo tutti cittadini dello stesso Paese. Quindi, mi fa male che sono coinvolte le persone nei giochi del governo. Io sono metà ucraina (papà) e metà russa (mamma), quindi, i governi dovrebbero risolvere i problemi senza far soffrire le persone e far nascere l’odio tra 2 Paesi che erano così uniti.

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