di Marianna Ianniello
Sono appena le 6:00 del mattino e Vladimir Putin, Presidente della Federazione Russa, annuncia l’attacco all’Ucraina, definendolo “un’operazione militare per proteggere il Donbass”, bacino dell’omonimo fiume della Russia e dell’Ucraina. Chiede all’esercito di Kiev di consegnare le armi, dichiarando che i piani di Mosca includono la semplice smilitarizzazione e denazificazione.
In seguito all’annuncio dell’azione militare, il Presidente russo ha minacciato coloro che potrebbero intervenire a fianco della capitale ucraina.
Sottolinea che la risposta della Russia sarebbe immediata e porterebbe delle conseguenze mai sperimentate nella storia.
Il suono delle sirene ha svegliato la popolazione: c’è chi ha scelto di rifugiarsi nei bunker, chi ha deciso di abbandonare la città.
Un primo sostegno alla popolazione ucraina arriva dalla Nato e dall’Unione europea. La prima ha convocato una riunione urgente degli ambasciatori. Intanto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, condanna con forza l’attacco della Russia e afferma che farà tutto il necessario per proteggere i suoi alleati.
D’altro canto, il Presidente degli USA, Joe Biden, ribadisce che la Russia ha scelto una guerra premeditata che porterà solo sofferenza e una perdita catastrofica di vite umane.
Tuttavia, Stati Uniti e alleati risponderanno in modo deciso e unito. Seguirà un incontro con i leader del G7, gli alleati e i partener per imporre severe sanzioni alla Russia, continuando, al contempo, a garantire supporto e assistenza all’intero popolo ucraino.
Anche la Cina osserva da vicino gli sviluppi della situazione e sollecita le parti ad utilizzare moderazione. La stessa rifiuta il termine “invasione” per definire le operazioni russe, ma sostiene si tratti di un uso poco corretto delle parole, tipico dei media occidentali.
La nazione asiatica intanto invita i suoi connazionali in Ucraina a stare a casa o di apporre una bandiera cinese sui loro veicoli se avessero bisogno di percorrere lunghe distanze.
Infine, arrivano le parole di Mario Draghi affermando che il Governo italiano condanna l’attacco della Russia all’Ucraina e mostra la sua vicinanza al popolo e alle istituzioni ucraine.
A Palazzo Chigi è convocata una riunione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, con i ministri dell’Interno, della Giustizia e della Difesa.
Il Ministro degli esteri, Luigi Di Maio, ha convocato all’Unità di crisi della Farnesina una riunione urgente di coordinamento, aggiungendo che vi partecipa anche l’ambasciatore italiano a Kiev.
Sul sito della Farnesina, anche l’avviso per i cittadini italiani in Ucraina ai quali si raccomanda di seguire le indicazioni delle Autorità locali che invitano a rimanere nelle abitazioni e mantenersi aggiornati sui mezzi d’informazione, in considerazione della chiusura dello spazio aereo.
Al momento, il Presidente della Repubblica, ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa, per oggi 24 febbraio alle ore 16:30.
Marianna Ianniello