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19 Dicembre 2024

Chi siamo

Addio ad Anna, ennesima vittima di un amore malato. Scusaci  

di Anna Adamo

Addio Anna. E scusaci.

Scusaci per tutte le volte in cui non siamo stati capaci di sentirle, le tue silenziose richieste d’aiuto. Scusaci per tutte le volte che, guardando i tuoi splendidi occhi azzurri, non siamo stati capaci di scorgerla, quella sofferenza che ti stava consumando giorno dopo giorno fino a strapparti alla vita in maniera cosi ingiusta.

Ma, la verità è che sembrava tu morissi  d’amore per lui e mai avremmo immaginato che, invece, a causa di quell’amore, il quale con il senno di poi abbiamo capito che con l’amore avesse ben poco a che fare, saresti morta. E si, che ora sia troppo tardi per chiedere scusa lo sappiamo.

Però, è l’ unica cosa che ci resta da dire, la più giusta, la più sensata. Del resto, cosa direste voi davanti alla morte? 

Nulla, perché nulla c’è da dire. Ogni parola risulta essere di troppo e serve a ben poco.

Non serve a restituire ad Anna la vita.

Come tutte le cose che segnano, però, anche questa spiacevole vicenda, insegna.

E noi, che abbiamo il privilegio di vivere circondati dall’amore vero, abbiamo il dovere di raccoglierlo, questo insegnamento e soprattutto di metterlo in pratica.

Perché, che si possa ancora oggi essere vittime di amori malati è inaccettabile.

Così come è inaccettabile che quando accadono cose del genere tutti diventiamo maestri d’amore e di questo sentimento che può essere al tempo stesso veleno e antidoto sembriamo sapere tutto. Sembra che sappiamo tutto, nel nostro non sapere nulla, sia chiaro. Eppure parliamo. 

E diciamo che il peggio si sarebbe potuto evitare, un po’ come se avessimo scoperto l’acqua calda. Come se tra il dire e il fare non ci fosse di mezzo il mare.

Si, che si sarebbe potuto evitare è l’unica certezza che abbiamo, visto che con la dovuta attenzione tutto si può evitare.

Il problema, però, è proprio questo: l’attenzione, quella che non prestiamo mai quando ci ritroviamo dinanzi ad una persona. Che poi, basterebbe davvero poco. 

Basterebbe andare oltre ciò che sentiamo e vediamo, per capire certe cose.

Basterebbe andare oltre prima che sia troppo tardi. Sciogliere i nodi quando non c’è più nulla da fare, è l’ennesima inutile perdita di tempo. Ecco, perché devi scusarci, Anna. 

Devi scusarci per la nostra grande capacità di perdere tempo dietro alla superficialità.

No, questa nostra ammissione di colpa non servirà a riportarti in vita, ma servirà, forse, a non farci ripetere lo stesso errore.

Che poi, più che un errore, dal momento che tu non sei l’unica vittima di amori malati, è una scelta. Una scelta dovuta al fatto che siamo incapaci di andare in fondo alle cose.

Una scelta dovuta al fatto che ci accontentiamo dell’amore che pensiamo di meritare e non cerchiamo mai di capire se quello è l’amore che meritiamo davvero.

No. Non si dica che dare la giusta pena all’aguzzino di Anna metterà tutto a posto, perché lo sappiamo tutti che non è così. 

Perché sappiamo tutti che non esiste pena equiparabile alla morte.

Sappiamo tutti che, in realtà, siamo dei perdenti. Ebbene si, siamo dei perdenti, perché ogni volta che una donna muore per mano dell’uomo che diceva di amarla sosteniamo sia l’ultima e, invece, non riusciamo mai a far si che ciò accada, quindi l’ultima diventa sempre la penultima.

Scusaci Anna, scusaci ancora.

Scusaci mentre ti si aprono le porte di un mondo migliore, di un mondo in cui puoi essere protagonista dell’amore vero, quello che non hai vissuto su questa terra in cui superficialità e cattiveria fungono da protagonisti.

Scusaci e insegnaci da lassù, attraverso il ricordo di ciò che ti è accaduto, ad amare per davvero e a far si che mai più a nessuna donna tocchi la tua stessa sorte.

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