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22 Dicembre 2024

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“Marta Naddei, una donna strappata troppo presto alla vita. Il suo esempio non morirà mai” 

di Anna Adamo

Si dice che nessuno muoia, finché continua a vivere nel cuore di chi resta. Per comprendere la veridicità di tale affermazione, basta pensare a Marta Naddei, al fatto che continui a vivere attraverso quello che ci ha lasciato, attraverso i ricordi che tutti noi conserviamo di lei. Si, Marta continua a vivere in ognuno di noi che crediamo in quel mestiere per cui tanto si batteva. In ognuno di noi che mettiamo la professionalità al primo posto, proprio come era solita fare lei. La ricordiamo soprattutto quando ci arrabbiamo, quando qualcosa va storto e  invece, vorremmo che tutto andasse secondo i piani, perché abbiamo reso il perfezionismo priorità assoluta delle nostre attività. La ricordiamo attraverso i racconti di chi l’ha conosciuta meglio delle proprie tasche. E la ricorderemo ogni volta che ci ritroveremo faccia a faccia con quella targa che é fuori dall’aula delle commissioni del comune di Salerno, a lei dedicata, poiché visto il lavoro che quotidianamente svolgeva, era come se ne fosse parte integrante.

Che poi, si, è vero, la Giornata Internazionale della Donna era ieri. Ma, donne lo si è ogni giorno, ecco perché non bisogna parlarne solo l’otto marzo.

Ecco, perché, probabilmente di Marta è più giusto parlarne oggi che ieri. Marta ieri era tra noi. E lo è anche oggi, domani. Lo è sempre. Lo é attraverso il suo esempio, quello di cui dovremmo ricordarci tutte le volte che crediamo di non farcela.  Tutte le volte che ci viene voglia di mandare all’aria ogni cosa. Tutte volte in cui crediamo di non essere abbastanza forti per reggere questa vita che non smette mai di metterci alla prova. Tutte le volte in cui ci sentiamo sbagliate. E dovremmo anche chiederle scusa.

Perché, tutto questo noi non dovremmo neanche pensarlo.

Ebbene si, non dovremmo neanche pensare di non essere abbastanza forti per affrontarla, questa vita. Non dovremmo per una questione di rispetto nei confronti suoi e di tutte le donne che come lei avevano fame di vita e purtroppo da quest’ultima sono state strappate troppo presto nella maniera più ingiusta e inaccettabile che esista.

Scusaci, se puoi, Marta.

E da lassù, insegnaci ad utilizzare il tuo esempio per far si che non sprechiamo neanche un attimo di quello che ci viene donato, così come solo tu sapevi fare.

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