Ricordare Vincenzo Giordano non è mai abbandonarsi alla nostalgia, è allenare la mente alle libertà, è declinare riformismo, è sentire il profumo dei garofani.
È percorrere una strada che porta, senza scorciatoie, verso il futuro.
Il professore Giordano è stato un grande sindaco di Salerno, uno dei protagonisti principali della stagione che avvio’ le trasformazioni che hanno cambiato e modernizzato la città.
Prima di essere stato il sindaco, è bene ricordarlo nei tempi del sovranismo vuoto e della antipolitica militante, Giordano è stato dirigente sindacale, militante e quadro di partito, consigliere comunale. Un professionista della politica, definizione che oggi per i più sarebbe offensiva, che ha nobilitato l’impegno e la passione civile.
Va ricordato perché il professore era espressione autentica di quella politica che si forma e si confronta, che studia e non improvvisa.
È così, su queste basi, su questa idea alta di ‘partecipazione e costruzione’ che nacque ‘Salerno progetta Salerno’. E furono gli anni delle grandi opere, del Trincerone e della Lungo Irno, della edilizia popolare e del Corso da Re. Delle giunte laiche e di sinistra che modernizzarono la macchina comunale.
Anni bellissimi per la città che furono interrotti dalla violenza di certa magistratura, dalla stagione degli odi e della demagogia più volgare. Ma non se ne parli più.
Si riannodi il filo di una storia, si faccia usando le corde della politica, si faccia sulle note del socialismo piu Impertinente.