10.4 C
Napoli
15 Novembre 2024

Chi siamo

Folle, 27 ragazzi disabili costretti a scendere dal treno. I turisti invadono la carrozza 

di Anna Adamo

Fa gelare il sangue nelle vene l’episodio di cui sono stati protagonisti 27 ragazzi disabili e i rispettivi accompagnatori sul treno regionale che ieri da Genova avrebbe dovuto portarli a Milano.

L’ avevano prenotata, quella carrozza, per evitare qualsiasi tipo di imprevisto ed essere sicuri di averlo, un posto in cui sedersi. Eppure, nulla è andato come speravano. 

Un gruppo di turisti, che avevano trascorso la giornata in Liguria, con forza hanno preso possesso della carrozza, lasciando ragazzi e accompagnatori in piedi.  A nulla è valso l’intervento di Capotreno e Polizia Ferroviaria, i turisti di scendere non hanno voluto saperne, così la peggio è toccata ai ragazzi, che nonostante avessero prenotato quei posti, si sono ritrovati a dover scendere e aspettare dei pullman messi a disposizione da Trenitalia con i quali sono stati successivamente accompagnati a destinazione.

Ancora una volta ci ritroviamo dinanzi persone disabili che devono fare i conti con la poca educazione e la mancanza di sensibilità dei normodotati.

Ancora una volta i disabili sono considerati cittadini di serie B e lo si evince dal modo in cui il loro diritto di avere un posto in treno sia stato calpestato. Non è la prima volta che episodi del genere  si verificano.

Così come non è la prima volta che si legge dell’indignazione di chi ne viene a conoscenza, dei rappresentanti delle Istituzioni che promettono di denunciare, di far si che qualcosa cambi ed episodi del genere non si verifichino più.

Però, alla fine dei giochi nulla cambia. 

Le parole le porta via il vento, gli indignati tacciono dopo qualche giorno, chi discrimina continua a farlo e i disabili si ritrovano ad essere considerati un mondo a parte e non una parte del mondo, vittime di chi non fa altro che prendersi gioco dei loro problemi. Ben venga l’indignazione, ma non basta. É necessario che quest’ultima sia seguita da provvedimenti concreti, che garantiscano ai disabili il rispetto che meritano.

È davvero è così difficile capire che prima della disabilità da cui sono affetti ci siano delle persone e in quanto tali debbano essere presi in considerazione? É davvero così difficile capire che i disabili siano persone come tutte le altre, ragion per cui devono avere le stesse opportunità dei normodotati? Probabilmente si, altrimenti alcune cose non accadrebbero. 

E altrettanto difficile è pensare che la disabilità non riguardi solo chi ne è affetto o chi nasce disabile, ma è qualcosa che può colpire chiunque, in qualsiasi momento della vita.

Ebbene si, a volte bisognerebbe pensarlo. 

Bisognerebbe pensare a quale sarebbe la nostra reazione se quella condizione di disabilità fossimo noi a viverla e diventassimo protagonisti di episodi discriminatori come quello vissuto dai ragazzi in treno. 

Nessuno merita una tale mancanza di rispetto. Abbiamo il dovere di evitare che episodi del genere si ripetano. Lo dobbiamo a chi della nostra mancanza di sensibilità ne è costantemente vittima.

Lo dobbiamo a chi potrebbe esserlo da un momento all’altro e lo dobbiamo soprattutto a chi verrà.

Si, dobbiamo insegnare a chi verrà che in questa vita nessuno è diverso e nessuno è migliore. Dobbiamo farlo ora, prima che sia troppo tardi e la poca educazione e la mancanza di sensibilità prendano il sopravvento sopravvento sul rispetto nei confronti del prossimo, disabile o normodotato che sia.

Articoli correlati

Ultimi Articoli