“I potenziali benefici del Metaverso sono innumerevoli ma altrettanti sono i rischi ad essa legati, dal trattamento dei dati personali da parte delle compagnie, alle implicazioni di tipo socio-sanitario fino ad arrivare a distorsioni capaci di creare nuove fattispecie di reato”. Così l’europarlamentare di Forza Italia, Isabella Adinolfi, commenta l’incontro tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il fondatore di Facebook e Instagram Mark Zuckerberg finalizzato a creare una sinergia politica, sociale e imprenditoriale per la valorizzazione delle eccellenze italiane nel Metaverso.
L’eurodeputata salernitana, inoltre, ha già firmato nei mesi scorsi due interrogazioni parlamentari alla Commissione europea per chiedere una regolamentazione di questo mondo. “Gli investimenti di colossi come Microsoft e Facebook (Meta) devono farci riflettere sul potenziale di un settore nuovo e in rapida evoluzione che potrebbe a breve non solo far aumentare l’impatto economico della finanza decentralizzata con l’aumento delle criptovalute e degli NFT (non-fungible token) ma anche provocare significativi cambiamenti nelle vite di tutti i cittadini europei – aggiunge l’eurodeputata – Questa materia così vasta rischia però di sfuggire agli odierni controlli di legalità e tutela dei consumatori, ponendo di fatto sempre i soliti big monopolizzatori dei social sul piedistallo”.
“Il Metaverso, pur essendo un universo virtuale, ha già fatto registrare diversi impatti diretti sul mondo reale, come negli USA, dove una donna accedendo con il suo avatar al gioco Horizon Worlds, appena messo sul mercato da Meta, è stata virtualmente assalita, violentata e insultata da quattro avatar maschili – conclude l’eurodeputata – Eventi del genere sono purtroppo in crescita, nonostante in molti casi si sia ancora nella fase di BETA test, e pur non avendo un impatto fisico sulle vittime possono averlo sul piano psicologico. E’ necessario, quindi, avviare un focus serio e normare un settore che può comportare serie ripercussioni nella vita reale soprattutto per minori e persone più fragili”.