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22 Novembre 2024

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‘Non siete buoni?’ Noi lo sapevamo. Ricordare per imparare la lezione

di Antonluca Cuoco

Non so voi, ma io in questi 10 anni mi sono appuntato i nomi di quei personaggi pubblici che furono entusiasti ed indulgenti con l’operazione di marketing nota come M5S. 

Dieci anni passati a sdoganare il gruppo ‘dei truffatori politici’ e la loro congiura dei somari, sulla pelle della già malata democrazia italiana. Dieci anni a fare a gara a chi li accreditava di più, scambiandoli per rispettabili attori politici e non miracolati buoni a nulla, virus letali di un Paese in ginocchio.

Non dimentichiamolo.

Abbiamo pagato un prezzo altissimo che ancora pesa, nonostante la pandemia abbia cambiato tutto ed abbiamo la fortuna di avere un governo guidato da Mario Draghi, e non più dall’avvocato Conte, già prestanome dell’operazione grillina che trovò prima sponda leghista e poi le nozze col partito democratico (protagonista di capriole incredibili che ne hanno appunto leso da credibilità).

L’opinionista Antonluca Cuoco

Ora siamo davanti alla ennesima puntata di questa saga dell’orrore, dove democrazia e Stato di diritto restano violentate. Il comico Giuseppe Grillo, che anni fa col suo sodale Gianroberto Casaleggio, scommise con successo sulla incapacità di riformarsi del mondo politico italiano oggi spiega in modo chiarissimo che “Conte non potrà risolvere i problemi del M5s perché non ha né visione politica, né capacità manageriali. Non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazioni. Io questo l’ho capito e spero possiate capirlo anche voi”. Noi cittadini italiani, e noi meridionali ancor di più, lo avevamo capito da sempre. Magari eravamo in pochi ma quelli che preferivano logica e razionalità al populismo lo avevano chiaro. La follia demagogica dell’1vale1 era da sempre il paletto irrazionale conficcato nel petto di un Paese già incapace ad offrire opportunità secondo meriti e capacità che così finì con l’encefalogramma piatto.

E adesso si svolge una sorta di grottesco dramma shakespeariano a colpi di vaffa per strapparsi le spoglie del M5S, noi dobbiamo ricordare tutto per imparare la lezione. Altrimenti sarà stato tutto vano.

“Finiremo tutti colpevoli per non aver capito che i mali grandi e irrimediabili dipendono dall’indulgenza verso i mali ancora piccoli e rimediabili”, diceva Vittorio Foa.

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