L’idea di un partito riformista che possa nascere dalla fusione del Partito Democratico e dal Movimento Cinque Stelle è lontana anni luce dalla realtà.
L’idea che stuzzica molti al Nazareno, e che per ultimo ha accarezzato il Presidente De Luca, è legittima (preso atto del percorso di questi anni) ma nessuno dica che è opzione riformista. Nessuno nasconda dietro il più banale tatticismo, o peggio l’istinto di sopravvivenza, un opzione politica.
Non lo faccia il Presidente De Luca che, in questi anni, ha smontato la grammatica grillina e che, più volte, ha sottolineato l’improvvisazione dei figliocci del comico genovese.
Di riformista il Movimento non ha nulla.
Non si comprende, allora, l’idea. Non si capisce come possano gli ‘scappati di casa’ contaminare i ‘nipotini di Togliatti e Berlinguer’ che, in buona parte, balbettano ancora sul riformismo.
Il Pd insegua altre storie. Cerchi altri interlocutori se intende costruire una sinistra moderna ed europeista. Innovatrice e garantista.