“Il prossimo Consiglio europeo avrà una valenza particolare. Sarà necessario presentarsi determinati e con le idee molto chiare. L’impegno nel ricercare una pace possibile ai nostri confini e il dover dare risposte concrete alle diffuse emergenze economico-sociali che scuotono i nostri Paesi esigono un ‘cessate il fuoco’ della retorica e dei settarismi, soprattutto allorquando si affronterà anche l’annoso tema delle riforme europee”. Cosi Stefania Craxi, Presidente della Commissione Esteri di Palazzo Madama.
“La Conferenza sul futuro dell’Europa, al di là delle singole 49 proposte e delle 320 misure destinate alle istituzioni dell’Ue, ha avuto se non altro il merito di aver reso ancor più evidente la necessità preminente – sottolinea la senatrice – di una riforma strutturale e radicale dei Trattati e, quindi, degli assetti dell’Unione”.
“È – aggiunge – una prospettiva non semplice, che si scontra con la manifesta indisponibilità di almeno 13 Stati al netto dei tanti non detto, e che produce una condizione di paralisi. Ma se non affronteremo senza dogmi e senza illusioni questo tema, se non metteremo al centro la possibilità di dotare l’Ue di una governance democratica, plurale, rappresentativa e legittimata restituendo così alla politica il suo primato, difficilmente avremo l’Europa che serve e che, purtroppo non c’è”.
“Dall”europeismo ideologico’, fatto di slogan suggestivi quanto vuoti connotato spesso per la continua ricerca del nemico, dobbiamo muovere verso un ‘europeismo della ragione’, che non si affeziona alle formule, all’esistente, e affronti con pragmatismo i problemi senza confondere i sintomi con malattia.
Bruxelles ha chiesto per anni riforme agli Stati membri, talvolta anche irragionevoli. È giunto il tempo che riformi se stessa” conclude