“La politica è bellissima, ma il mio amore è la ricerca. Nel 2023 tornerò alla mia professione: la medicina”. Lo comunica in un’intervista al Corriere della Sera il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, passato dalla medicina alla politico dopo che “il M5S si è accorto di me perché avevo fatto una battaglia sulla trasparenza nei concorsi universitari. E di conseguenza mi è stato proposto un collegio, a Roma Nord”.
“Prima – dice Sileri – votavo sempre a destra. Anche se da almeno una decina anni mi definivo un elettore disaffezionato”. Quanto alla scissione di Luigi Di Maio, “ovviamente è stata dolorosa ma io non ho avuto perplessità e ho aderito a Insieme per il futuro”. E aggiunge. Io e Luigi parliamo sempre. Non c’è stata alcuna pressione da parte sua. La mia è stata una scelta naturale: governista e atlantista. Draghi ha un’autorevolezza che dà lustro all’Italia”. Sileri esclude una possibile ricandidatura: “Tornerò al mio lavoro, ai turni in ospedale, alla ricerca, alle lezioni in università. Ho vinto un concorso del 2016 al San Raffaele. Poi certo, da italiano sono sempre stato e rimarrò sempre un servitore delle istituzioni” conclude.