“La cosa che ho scelto di lasciare non assomiglia neanche al guscio vuoto del progetto per cui ho speso 12 anni della mia vita, credendoci e dando tutto ciò che potevo. La cosa che ho scelto di lasciare è un partito padronale senza più nessuno spazio per il confronto, per la democrazia interna e per l’autocritica”. Così Valeria Ciarambino, da ieri capogruppo di Insieme per il futuro in Consiglio regionale della Campania, che in un post spiega le ragioni per cui ha lasciato il Movimento 5 Stelle, del quale è stata per due volte candidata alla presidenza della Regione Campania e capogruppo in Consiglio regionale a più riprese dal 2015. Ciarambino, fedelissima del ministro degli Esteri Luigi Di Maio di cui è anche concittadina, ha lasciato il M5S insieme ad altri due consiglieri pentastellati per formare il nuovo gruppo consiliare di Ipf. “Ho pensato lungamente se scrivere o meno questo post per spiegare la mia scelta. E alla fine – spiega Ciarambino – ho deciso di farlo, principalmente per due ordini di ragioni: lo devo alle tantissime persone che credono in me; e poi nella mia vita ci ho sempre messo la faccia in tutto ciò che ho fatto, e me ne sono assunta la responsabilità. Da mesi mi sentivo ospite sgradita nella casa che avevo contribuito a costruire e che era ormai al pari di una casa occupata. Ma soprattutto per mesi ho assistito a un partito più intento a guardarsi l’ombelico e a fare la guerra a quanti non giuravano fedeltà assoluta, che ad occuparsi dei problemi delle persone in uno dei momenti più gravi della nostra storia”. Secondo Ciarambino “chi aveva capito tutto prima di tutti, è stato ancora una volta Beppe Grillo, ormai un anno fa”. Ciarambino cita un post di Beppe Grillo del 29 giugno 2021 molto duro nei confronti di Giuseppe Conte: “E’ impressionante la preveggenza di questo suo post”, conclude Ciarambino.