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21 Dicembre 2024

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Elisa Serrani: “Da sola ho sconfitto l’anoressia nervosa”

di Anna Adamo


Perdersi per ritrovarsi è ciò che è accaduto ad Elisa Serrani, giornalista e fondatrice dell’Ufficio Stampa Music e Media Press.
Quei 32 Kg x 173 cm di altezza non rappresentavano ciò che di lei era rimasto, ma ciò che, a causa dell’anoressia, aveva perso. Una perdita, la sua, che l’ha portata a ritrovarsi e ad essere, oggi più che mai, un esempio per tante persone che lottano contro un disturbo alimentare.

Eccola


“Il mio peso fisico era in perfetta antitesi con il fardello che mi portavo dentro. Ho preso piena consapevolezza del problema quando sono andata a vivere da sola, la distanza dalla mia confort-zone mi ha spinta a reagire, è stata il punto ultimo da cui rinascere”.
Elisa ancora si commuove quando pensa a quel periodo all’insegna della sofferenza, ciononostante le sue sono parole forti, figlie dell’essersi resa conto del fatto che nessun altro oltre se stessa avrebbe potuto restituirle la vita che il disturbo alimentare le aveva portato via.
“Rendersi conto di aver bisogno di aiuto e comprendere che chiederlo non sia sinonimo di debolezza – dice- non è semplice, ma è il primo passo per venir fuori da un disturbo di questo tipo. Ho compreso, da sola, di essere arrivata al limite quando mi sono resa conto che l’ anoressia non avesse più il controllo totale su me stessa e non fosse altro che una visione distorta della realtà”.

La storia


È una storia, quella della Serrani, che induce la società in cui viviamo, la quale è solita ritenere i social una delle principali cause dei disturbi alimentari visti i modelli di perfezione irraggiungibili che spesso propongono, a fare una riflessione e a comprendere che in realtà i social non siano altro che lo specchio di ciò che siamo e quindi, alcuni problemi che erroneamente crediamo dipendano da questi ultimi, in realtà dipendono solo da noi stessi.
“Credo che i social network siano il riflesso nudo e crudo della società, anche perché è la stessa ad utilizzarli. Molto spesso ci aggrappiamo ad un’ idea di perfezione che probabilmente neanche vorremmo mai rappresentare, ma ci identifichiamo in quest’ultima solo per essere diversi da quel noi che facciamo fatica a sopportare”.
Non è facile capire se diciamo di voler essere diversi, perché facciamo fatica a sopportare ciò che siamo, come dice Elisa, o perché è la società che ci impone di essere diversi.
Una cosa è certa, l’ideale di bellezza è cambiato, però molti, a tale cambiamento, proprio non riescono ad adattarsi, primo tra tutti il mondo dello spettacolo che dando vita, solo qualche giorno fa, ad un “casting per anoressiche” ne ha dato dimostrazione.
“Il mondo dello spettacolo dovrebbe semplicemente smetterla di enfatizzare le differenze, dicendo quella è curvy o quella è anoressica. Del resto, un involucro che si piace e viene accettato per ciò che è, è fonte inesauribile di luce, è il riflesso di ciò che contiene”.
Elisa lo dice senza mezzi termini, accettarsi è l’unico modo per star bene con se stessi, per venire fuori da un tunnel come quello dei disturbi alimentari che sembra non avere via d’uscita, amici e familiari, fatta eccezione per il non far sentire sotto inquisizione chi soffre e mostrare a questi ultimi come volersi bene, possono, purtroppo, fare ben poco.
Ne ha passate tante, la Serrani.
La sua è stata una vita costantemente in bilico tra il perdersi e ritrovarsi.
Ora che è finalmente riuscita a trovare un equilibrio, però, non vuole fare altro che essere d’aiuto per chi sta facendo i conti con il suo stesso incubo.
“A chi sta lottando contro i disturbi alimentari e crede di non farcela mi sento di dire di accogliere tutta la sofferenza che provano, di accettarla, perché nessuno è esente dal dolore e tutti abbiamo modi diversi di affrontarlo. Smettere di mangiare, rinunciare alla vita, come nel mio caso, non è il modo giusto per affrontare il tutto. Il nostro corpo non è invincibile e non è di certo facendoci del male che lo diventiamo. Il bello degli esseri umani, poi, è proprio questo, avere fragilità che fanno risplendere i nostri punti di forza, valori ed esperienze che possono essere d’aiuto per qualcun altro”.
Ebbene si, Elisa è molto più di una persona venuta fuori da un disturbo alimentare, lo si evince dalle sue parole.
É una donna che ce l’ha fatta grazie all’ aver compreso che per diventare forti bisogna prima essere deboli.

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