Bene ha fatto Silvio Berlusconi a rivendicare il ruolo di Forza Italia, grande partito centrista. Con tutti i suoi limiti il movimento esprime, orami da circa un trentennio, i valori liberali e riformisti. Bene ha fatto a farlo nel giorno precedente la presentazione di Italia al Centro, il nuovo movimento del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.
Il governatore deve il grosso delle sue fortune politiche al Cavaliere. Era un suo ‘fedelissimo’, poi divenne il maggiore sostenitore della intesa con Salvini e la Lega, ora si propone come artefice di un nuovo centro.
Il tatticismo di Toti, sono gruppi in cerca di sopravvivenza politica, è tattica con poca politica, si aggiunge ai tentativi di quanti hanno reso, nell’immaginario collettivo, ‘impopolare’ l’area di centro. Il centro non è il ‘refugium pecatorum’ dei senza casa, non è lo spazio che devono occupare quelli disponibili ad alleanze con chiunque, non è la scusa per essere ago della bilancia nella politica. Non e’ la somma di legittime ambizioni e personalismi.
Il centro è tradizione culturale, è capacità di governo che supera i populismi. Non è immobilismo ma è spinta riformatrice.
Ci sarà una speranza quando il tentativo di dare voce e rappresentanza a questa area non sarà il tentativo di mettere insieme sigle ma di animare, davvero, un progetto Paese. Un progetto liberale e riformista, capace di guardare alla tradizione del cattolicesimo democratico.