di Anna Adamo
Giovanni ha iniziato a stazionare dinanzi al Conad- Margherita a Bologna circa dieci anni fa.
Tutti i giorni era lì, senza proferire parola, pronto a prendere i pochi spicci che le persone distrattamente gli mettevano tra le mani. Di lui nessuno ha mai saputo nulla, tranne che fosse di nazionalità rumena.
Sconosciuto ai più, è anche rimasto il luogo in cui andava a dormire, ma tutto lascia pensare che fosse un senza fissa dimora.
Che poi, forse, senza fissa dimora non lo era del tutto, perché quel Conad dinanzi al quale era solito recarsi ogni giorno, era come fosse casa sua, il posto in cui voleva stare.
Neanche il lockdown di cui siamo stati protagonisti durante la fase acuta della pandemia era riuscito a cambiare le sue abitudini, ogni giorno era dinanzi alle porte del supermercato, pronto a destreggiarsi tra la fila e controllare che tutti rispettassero le misure di sicurezza messe in campo per far fronte all’ emergenza sanitaria.
Una diligenza, quella messa in campo da Giovanni, che non è di certo passata inosservata, lo si è evinto dal fatto che Cinzia Mestroni, la quale gestisce il punto vendita dal 2003, abbia deciso di offrirgli un vero lavoro.
Da qualche giorno, però, Giovanni è tornato in Romania, si ipotizza sia andato a fare visita a qualche parente, ma nessuno ne è certo, perché nonostante lo conoscano da tempo e abbia ormai un lavoro degno di essere definito tale, sulla sua vita si continua a sapere poco più del nulla. L’ unica certezza, anche se non si sa quando, è che tornerà.
“Era amatissimo dentro e fuori dal punto vendita. Qui – dicono i colleghi – in zona tutti si fidavano ciecamente di lui, alcuni gli lasciavano addirittura le chiavi per far si che portasse loro la spesa direttamente a casa. Inoltre, per un periodo è stato anche ospitato da un signore che era rimasto solo. Abbiamo provato a contattare altri punti vendita per chiedere se avessero bisogno di lui, ma un giorno disse che è qui che sarebbe voluto restare”.
La sua non è un’ assenza come le altre. È un’assenza che si fa sentire più di quanto si possa immaginare e soprattutto fa capire quanto importanti siano quei piccoli gesti ai quali, presi dalla frenesia della routine quotidiana, erroneamente, neanche prestiamo attenzione.