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15 Novembre 2024

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Vaiolo delle Scimmie, l’infettivologo Matteo Bassetti invita a fare attenzione


di Anna Adamo

Il Vaiolo delle Scimmie ha ormai raggiunto numeri impressionanti. Quindicimila sono i casi registratisi in più di settanta paesi del mondo di cui l’Italia è tra i primi dieci con circa quattrocento casi accertati.
La punta dell’iceberg sembra ormai essere quasi stata raggiunta.
A far leva sulla situazione è Andrea Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova.
“Nessuno vuole fare allarmismo – dice ad Adnkronos – ma occhio a sottovalutare il problema. Sarebbe il caso di partire con un’importante campagna vaccinale indirizzata a giovani maschi, altrimenti a settembre rischiamo di avere decine di migliaia di casi diagnosticati e altrettanti sotto traccia”.
La situazione al momento sembra non essere allarmante, ma quanto detto da Bassetti è piuttosto chiaro, bisogna essere prudenti per evitare che la situazione precipiti, del resto è risaputo che prevenire sia sempre meglio che curare.
“Forse – aggiunge l’ infettivologo – il nome “Vaiolo delle Scimmie” ci fa pensare a qualcosa di lontano da noi, perciò sarebbe il caso di definirlo, visto che comporta la fuoriuscita di lesioni cutanee, “Vaiolo della Pelle”. Inizialmente Il problema è stato sottovalutato in Italia, ma anche a livello internazionale e in poco più di due mesi il numero dei casi è cresciuto a dismisura, non ce ne erano mai stati tanti prima d’ ora.
Estendere il vaccino per il vaiolo umano con l’ indicazione anche per il Vaiolo delle Scimmie sembra appropriato. Ovviamente servirebbe un vaccino specifico, ma in questo momento allargarne l’indicazione può andare bene”.
Se anche il Vaiolo delle Scimmie diventerà parte delle nostre vite come il Covid-19 lo sapremo solo con il tempo,al momento l’ unica cosa certa è che anche in questo caso il vaccino rappresenti l’ unica arma che abbiamo per tutelare la nostra salute.

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