Fino all’ultimo “mi sono battuta perche’ FI non si consegnasse al leghismo e al sovranismo: la decisione di mandare a casa Mario Draghi mi ha convinto che quella battaglia era persa, in modo definitivo”. Lo dice in un’intervista al QN Mara Carfagna, ministra per il Sud, passata da Fi a Azione, il cui leader Carlo Calenda ha proposto di sospendere la campagna elettorale per consentire a Draghi di attivare un piano d’emergenza per il gas. “Partiti davvero interessati al bene degli italiani avrebbero risposto – commenta la ministra – Invece “e’ successo il contrario, silenzio o dichiarazioni ostili. La dice lunga sul presunto patriottismo della destra e della sinistra”. Mara Carfagna parla anche della proposta di Letta sull’asilo obbligatorio dai 3 anni d’eta’: “L’ho definita sovietica e demagogica e lo confermo” perche’ oltre il 90% dei bambini italiani fra i tre e i sei anni gia’ frequenta l’asilo, mi sembra davvero illiberale obbligare alla frequenza forzata la piccolissima quota che non ci va”. Il vero vulnus italiano, “soprattutto al Sud, e’ la mancanza di nidi per l’eta’ fino ai tre anni, un enorme ostacolo per le madri che vogliono lavorare”. Fra i temi c’e’ anche l’aumento dei femminicidi: “Sono inorridita da questa escalation, l’ultimo delitto a Bologna e’ veramente orribile. Anche in quel caso, l’imposizione del braccialetto elettronico all’assassino avrebbe forse salvato una vita”. Il Sud “e’ e sara’ al centro della campagna e dell’attivita’ politica di Azione-Italia Viva”, ricorda Carfagna. Il governo Draghi per la prima volta “ha trattato il Sud non come una ‘causa persa’ dello sviluppo, ma come un’area che deve essere riportata alla crescita con investimenti mirati”. Il timore ora e’ che “una vittoria della destra affondi questa speranza: rinegoziare il Pnrr, come propone Giorgia Meloni, fermerebbe un percorso positivo gia’ avviato”.