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16 Novembre 2024

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Social e dispersione giovanile: Pericolo sempre più vivo

di Luca Mazzeo

Il mondo social sta danneggiando la quotidianità di ogni singolo individuo, condizionandone pensieri e azioni in maniera a dir poco significativa.

Una ricerca psico- pedagogica, effettuata tra il 2020 e il 2022 da 30 equipe multidisciplinari nazionali, ha stilato un dossier dettagliato ove le nuove generazioni presentano il più alto tasso di disaffezione nei confronti del mondo reale (oltre il 65% degli adolescenti trascorre il tempo su piattaforme virtuali).

Il dato ancor più sconcertante è quello emerso negli ultimi mesi, ovvero il 35% rinuncia addirittura ad alimentarsi e a svolgere tutte le attività di prima necessità. Solo il 5% ritiene che la rete non sia essenziale per la costruzione formativa vitale.

Tale scenario rischia di creare una dispersione giovanile sempre più vasta derivante da una assenza di valori umani e culturali. 

Una domanda sorge spontanea: “La colpa è davvero esclusivamente degli adolescenti o vi sono altri responsabili?” Secondo me la responsabilità va attribuita  anche ai genitori poiché  concedono eccessiva  libertà ai propri pargoli, creando così  trasfert e controtrasfert negativi (mancanza strutturale di regole con conseguente carenza assimilativa).

Per contrastare codesta fenomenologia, estremamente deviante, basterebbe adottare due fasi fondamentali: adozione di attività strategico- progettuali (dialogo, condivisione totalizzante per far si che l’adolescente sperimenti le emozioni dei familiari e viceversa per costruire un intelletto stabile e propositivo); potenziamento di dinamiche spazio- temporali (per far acquisire coscienza sia all’adolescente delle risorse a sua disposizione per diversificare gli interessi, sia per consentire a tutti coloro che lo circondano di attuare un supporto efficace).

I giovani sono lo spiraglio per una società giusta. Aiutiamoli a progredire e non a regredire. Parliamone.

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