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17 Novembre 2024

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La Craxi scrive a Brugnaro: “Il Mose intitolato a De Michelis”

La lettera

Caro Sindaco Brugnaro,

in questo novembre funestato dal maltempo, i veneziani, i turisti stranieri e tutti i visitatori italiani hanno potuto apprezzare l’utilità del MOSE, un’opera osteggiata per motivi ideologici fin dal momento della sua ideazione. Venezia è al riparo dall’acqua alta, niente galosce, niente pensiline, nessuna bottega o esercizio commerciale di qualunque tipo allagato, si cammina per i calli, si prendono i traghetti, si visita San Marco e si vive uno dei posti più belli al mondo nella normalità. E certamente tutto questo non accadeva spesso a novembre, prima che il Modulo Sperimentale Elettromeccanico, il cui acronimo ricorda il profeta che separava le acque, entrasse in funzione.

Tuttavia, se c’è stato un profeta che si è battuto per convincere il popolo scettico e recalcitrante che si potessero separare le acque anche a Venezia, questi è stato Gianni De Michelis. Fra le tante intuizioni di quel lagunare un po’ chimico e molto politico c’è stato infatti proprio il MOSE, che iniziò a prendere forma esattamente trentotto anni fa, con la legge 29 novembre 1984 n. 798, dando il via alla creazione di un Consorzio (Venezia nuova) con l’incarico di progettare un sistema di dighe mobili idonee a bloccare le maree eccezionali che sommergevano la città. Una legge voluta e difesa dall’allora ministro delle partecipazioni statali, il veneziano De Michelis.

Il 26 novembre scorso cadeva l’anniversario della sua nascita, Gianni avrebbe compiuto 82 anni. Nessuno può negare il suo indiscutibile contributo alla crescita di Venezia, al progresso dell’Italia e dell’Europa. Ecco perché le propongo di intitolare il MOSE a Gianni De Michelis, un uomo dall’intelligenza davvero visionaria.

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