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24 Novembre 2024

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Orfini: “Scelgo Bonaccini, l’apparato con Schlein“

“Questo congresso è diverso dal solito, perché questa volta è in gioco la sopravvivenza del partito. E allora c’è bisogno di affidarsi alla soluzione più solida, cioè Bonaccini”. Così, al Fatto Quotidiano, l’esponente dem Matteo Orfini. Bonaccini “ha dimostrato di saper battere la destra, e di saper governare. Ci dicono tutti che il Pd deve uscire dalle Ztl, e in quest’ottica Stefano mi sembra il più empatico. È figlio di un camionista e di un’operaia: il suo percorso nel partito è una storia di emancipazione”. L’apparato “ammesso che ne esista ancora uno, è altrove. Quasi tutto il gruppo dirigente attuale, da Franceschini a Misiani, fino a Boccia, sostiene Elly Schlein. E mi pare di capire che la appoggi anche Andrea Orlando”. Rispetto alle dichiarazioni di Franceschini sul rinnovamento, per Orfini questo “non si evoca, si costruisce. Io ho sempre lavorato per questo, cercando di promuovere una classe dirigente giovane ma preparata. E proverò a farlo anche dentro questo congresso. Dopodiché il tema di fondo è un altro: non si parla più di linea politica, perché quella linea era sbagliata. L’idea era ed è che la funzione del Pd sia solo quella di fare alleanze. Abbiamo rinunciato alla politica: e la subalternità ai 5Stelle, emersa durante il governo Conte, lo dimostra. Prima nelle Politiche e poi nel Lazio il Movimento si è presentato contro il Pd. E anche ora in Parlamento fa più opposizione a noi che alla destra. La costruzione di un campo largo è fallita”. 

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