di Anna Adamo
Tre foto che la ritraggono sul letto, nuda e con in evidenza le cicatrici della doppia mastectomia preventiva alla quale si è sottoposta lo scorso 8 dicembre al “Providence Medical Center”, in California, dopo aver scoperto di avere la mutazione genetica Brca1, che aumenta il rischio di contrarre il tumore al seno e alle ovaie.
È così che Bianca Balti, top model trentottenne lodigiana, ha salutato il nuovo anno e i suoi followers su Instagram.
Cosa ha detto
“New year, New me” – ha scritto. Parole semplici, le quali, però, ben si collegano con quanto dichiarato nel momento in cui ha deciso di rendere tutti partecipi della sua scelta.
“Amo troppo la vita per non fare il possibile per preservarla” – dichiarò.
Un gesto, il suo, che ha fatto e sta facendo ancora molto discutere.
Tante, infatti, sono le persone che non condividono la scelta della modella, vista la sua giovane età e la mancata certezza del fatto che qualcosa possa realmente accaderle.
Ciononostante, la Balti sembra non essere scalfita da nulla. Anzi, continua a sostenere la sua tesi con più forza di prima. Con la forza che solo una madre amorevole e desiderosa di tutelare la salute delle proprie figlie può avere.
Perché, si, la verità è che quella di Bianca è una scelta fatta oltre che con l’ intento di preservare la sua salute, anche con quello di essere esempio per le sue figlie.
“Mi auguro – ha aggiunto – che le mie bambine trovino in me la forza di agire se un giorno anche loro dovessero ricevere la stessa diagnosi, senza nascondere la paura del dolore e lo sconforto del dover rinunciare ad una parte del loro corpo che fino a qualche momento prima ne ha definito la femminilità”.
Non vi sono dubbi che tengano, a prescindere da come la si pensi, Bianca Balti è un esempio.
È l’esempio di una persona che tutela la propria salute e anche quella altrui, mostrando inoltre che, se lo si vuole davvero, i social possono essere utilizzati correttamente e si rivelano un ottimo strumento per la diffusione di informazioni di vitale importanza.
Perciò, ben vengano quelle come lei.
Ben venga chi non ha paura di mostrare la propria sofferenza e si impegna per combattere pregiudizi e tabù che ruotano intorno a quest’ultima, perché consapevole del fatto che la vita sia il dono più bello di cui siamo in possesso e abbiamo il dovere di preservarla ad ogni costo.