“Il Governo ha diritto di lavorare, a norma di legge, con chi ritiene più adatto a raggiungere gli obiettivi che si è dato. E l’Italia nella quale la sinistra fa quello che vuole e gli altri devono fare quello che dice la sinistra è finita. Applicare ciò che la normativa prevede su poche decine di posizioni apicali non significa occupare nulla, ma assumersi la responsabilità di scegliersi i collaboratori”. Lo dice il ministro della Difesa, Guido Crosetto, al Corriere della Sera.
”Tra l’altro, conoscendo molto bene sia Meloni che Giorgetti, escludo che la premier voglia scegliere i collaboratori di un ministro o viceversa. Non vedo problemi nel governo. Cosa c’è da scandalizzarsi se questo governo esercita le sue prerogative, facendo quello che tutti i governi fanno?”, chiede Crosetto. “Non c’è e non ci sarà un governo che decide un repulisti a prescindere”, puntualizza il ministro. “Nessuno lo ha mai sostenuto. Nei vari ministeri si valuterà, c’è chi vorrà cambiare e chi no, c’è un ‘intuitus personae’. E poi, mi spieghi, perché nessuno ha mai criticato gli altri e precedenti governi per aver applicato una legge?”. Nessun ‘machete’, dunque, contro una dirigenza pubblica che non si adegua alle esigenze del governo? “Annunci mai fatti. Ormai le parole di chi sta al governo non contano più, conta solo la rappresentazione che se ne dà. La verità è che se non modernizziamo il Paese, se non facciamo una ‘rivoluzione’ che lo renda efficiente, come i tempi della competizione ovunque richiedono, perché le famiglie, le imprese, le singole strutture statali possano funzionare e competere, affondiamo tutti, non un governo, ma la Nazione” aggiunge Crosetto.