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18 Novembre 2024

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Si alla riforma delle Province ma le preferenze anche per il Parlamento

Si discute, in questi giorni, della necessità di ripensare le Province e di superare i mostri istituzionali creati dalla Riforma Delrio.

Le forze politiche, di fatto senza distinguo, propongono che sia superata la elezione di secondo grado e che tornino a decidere i cittadini. La tesi di tutti, condivisibile, ruota attorno alla mortificazione degli elettori che hanno perso il diritto di scelta.

Per essere fedeli a questo assunto si lavori anche alla legge elettorale per il Parlamento. Il dibattito sulle Province non serva come contentino per l’opinione pubblica ma sia l’inizio di una riflessione nuova sui meccanismi elettorali.

L’attuale sistema per le elezioni politiche, contestato da tutti nei giorni delle formazioni delle liste, riduce e limita il diritto di scelta dei cittadini. Le liste bloccate una prepotenza. 

Le preferenze, che pure hanno limiti che riguardano la raccolta del consenso ed i costi delle campagne elettorali, garantiscono libertà ai cittadini, consentono selezione vera. Servono accorgimenti ma è la strada da percorrere.

I legislatori lavorino ad un sistema che tenga insieme le preferenze ed il bisogno di garantire la presenza in Parlamento anche a personalità e competenze che non devono necessariamente confrontarsi con tale strumento. E’ opportuna una intelligente mediazione. 

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