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17 Novembre 2024

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Mocerino dieci anni dopo: “Mai dubbi ma che sofferenza”

Anni di “attesa e sofferenza” fino all’assoluzione con formula piena “perché il fatto non sussiste”. E’ la vicenda giudiziaria di Carmine Mocerino, consigliere regionale della Campania e attuale capogruppo di “De Luca presidente”, che parla all’Adnkronos all’indomani dell’assoluzione dall’accusa di peculato nel processo sulla “rimborsopoli” in Consiglio regionale della Campania. Una vicenda giudiziaria iniziata nel 2012 e arrivata solo ieri alla sentenza di primo grado: 5 condanne e 2 assoluzioni, tra queste quella di Mocerino, unico tra gli imputati a sedere ancora tra i banchi del Consiglio regionale. Oltre 10 anni “di attesa e di sofferenza – racconta MOCERINO – è il mio caso specifico, ma questo elemento purtroppo non tocca solo me. E’ così nella stragrande maggioranza dei casi. Penso che questo sia un tema, se non il tema principale, di cui tutta la classe politica dovrebbe occuparsi, a partire da quella nazionale”. MOCERINO racconta di aver accolto l’assoluzione con felicità ma aggiunge: “Ero sereno perché con gli avvocati, Vincenzo Maiello e Roberto Cuomo, abbiamo dimostrato attraverso un’ampia e robusta documentazione che quelle somme erano state spese per finalità assolutamente compatibili con la funzione di consigliere regionale. Da qui anche la mia serenità sull’esito finale, e devo dire che abbiamo trovato un Tribunale attento, almeno per quanto mi riguarda, che ha valutato le carte per quello che oggettivamente erano”. Restano i 10 anni da consigliere regionale vissuti con un’accusa di peculato: “Cosa ha comportato? Che sei costretto ad affrontare, come nel mio caso, ben due elezioni con questo fardello, e quindi oggi quelle due elezioni assumono un valore politico e umano ancora più importante. Era noto a tutti che io fossi sotto giudizio, ma nonostante questo ho avuto il sostegno di tanti che mi hanno consentito di essere rieletto consecutivamente, pur conoscendo la mia situazione giudiziaria. Tutti noi spesso ci macchiamo di inumanità, invece poi ti rendi conto che c’è ancora una parte che crede in valori e nelle persone che, in qualche modo, cercano di praticarli”.

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