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19 Dicembre 2024

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La Russa: “Stop alle polemiche. Non sono ipocrita”

“Omofobo? Credevo che avrebbe colpito la notizia che non ho piu’ il busto del Duce. Ma qui ogni giorno ce n’e’ una nuova”. Ignazio La Russa, presidente del Senato, al Corriere della Sera chiarisce dopo la registrazione della trasmissione Belve e le conseguenti polemiche.

“Avessero aspettato la messa in onda avrebbero capito il contesto in cui le mie parole sono state dette”. Per l’opposizione sono parole ‘inadeguate’ alla seconda carica dello Stato: “Io ho solo risposto alle domande: non ho introdotto alcun tema. Si puo’ discutere se fossero adeguate. Ma e’ chiaro che se vai in un programma cosi’ rispondi secondo lo spirito della trasmissione”. Cioe’ “a titolo del tutto personale e con sincerita’. Non puoi fare l’istituzionale. O, peggio, l’ipocrita”.

Forse non era il caso di andarci ma il presidente dice “di aver accettato per gentilezza nei confronti della conduttrice che insisteva e che io stimo”. A quanto sembra gli dispiacerebbe avere un figlio gay: “Avrei dovuto dire: non ce l’ho, non lo so. Dovendo ipotizzare che sentimenti avrei avuto in quella situazione ho detto che da eterosessuale avrei provato un ‘leggero dispiacere’ se non fosse stato simile a me. Come e’ stato per uno dei miei figli quando era del Milan e io dell’Inter. Ma certo non per questo gli avrei voluto meno bene. Avrei rispettato la sua identita’”.

“E’ comune per un padre – spiega – volere un figlio che gli assomigli. I sentimenti non sono sindacabili. E’ un mio problema. Intimo. L’importante e’ che si sia rispettosi dell’identita’ altrui. E chi mi conosce sa che lo sono sempre stato”. Per la comunita’ Lgbt ha colpevolizzato i gay: “Come mi ha detto Anna Paola Concia, che non e’ una pericolosa omofoba ma un’esponente di punta della comunita’ Lgbt, che casualmente ho appena incontrato in Senato per parlare di Didacta Italia, non era sbagliata la risposta ma la domanda. Non si va a indagare su qualcosa che ormai non dovrebbe piu’ essere sindacato. Dovrebbe essere scontato il rispetto di tutti”. Normale anche a destra: “Nel Fonte della gioventu’ c’erano due dirigenti che stavano insieme. Fondarono il primo cinema gay di Milano in via Padova. Restarono dirigenti. Uno di loro poverino subi’ un’aggressione da estremisti di sinistra e rimase a lungo tra la vita e la morte” ha concluso La Russa.

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