“Nessuno può sapere in quanti andranno a votare, però io azzardo che saranno tanti. Tra 700mila e un milione di persone, dipenderà anche dalla pioggia”. Così a Repubblica Luigi Zanda (Pd).
“Bisogna sempre far riferimento al quadro generale. L’astensionismo – spiega – è purtroppo un fenomeno diffuso. La gente non va ai seggi non perché si scoccia di uscire di casa, ma perché è cresciuto il disamore per la politica. È la ragione per cui le primarie del Pd sono qualcosa di straordinario, un autentico esercizio di partecipazione e democrazia”. Zanda crede che la contendibilità del partito favorirà l’affluenza: “Dopodiché, come hanno già detto Bonaccini e Schlein bisogna modificare le regole. Sei mesi per fare un congresso sono un’enormità e le primarie devono servire per selezionare i candidati alla guida delle istituzioni — Comuni, Regioni e Governo — mentre sarebbe bene che il segretario del partito lo eleggessero gli iscritti. Il doppio voto nei circoli e poi ai gazebo è un metodo bizzarro”. Non bisognava pensarci prima? “Stiamo attraversando una fase molto complicata, abbiamo cambiato lo Statuto per far votare Elly Schlein e Articolo1. Visto che c’eravamo potevamo affrontare questioni di maggiore sostanza. Ridiamo forza al partito sui territori e aumenteranno anche gli iscritti”. Zanda, conclude, voterà Bonaccini “perché è un amministratore solido e perché non posso votare per una deputata che si è iscritta al partito il giorno prima di candidarsi”.