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15 Novembre 2024

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Zaki: “La mobilitazione è stata la chiave della mia libertà”

“Dopo l’arresto tutto è cambiato. La mia storia è diventata un caso internazionale, soprattutto grazie alla mobilitazione dei cittadini italiani e bolognesi: questa è stata la chiave per la mia libertà”. Dice a Qn Patrick Zaki, lo studente dell’Università di Bologna ancora sotto processo in Egitto. “Sapevo che i miei colleghi universitari avrebbero potuto fare qualcosa di importante per la mia liberazione – afferma -. Non avrei mai immaginato, però, di vedere migliaia di persone invocare a gran voce il mio nome per le strade di Bologna e dell’Italia intera”. Lo scorsa settimana ha avuto per la prima volta la possibilità di difendersi: “insieme ai miei legali, ho voluto spiegare punto per punto tutto quello che pensavo. È una grande soddisfazione, perché abbiamo lottato molto per arrivare a questo momento”. Ha mai pensato di rinunciare alle sue idee in cambio della libertà? “No, mai – risponde secco -. Da sette anni porto avanti la mia battaglia per i diritti umani e non c’è mai stato un momento, prima, durante e dopo il mio arresto in cui io abbia pensato di rinunciare”. Spiega che quando, a fine 2021, gli hanno dato la notizia della scarcerazione, “ero paralizzato. Non avevo immaginato che potesse accadere veramente. Ricordo le prime settimane di libertà, non riuscivo a credere che tutto ciò fosse reale, avevo paura di svegliarmi un giorno ed essere di nuovo in prigione”

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