“C’è un vuoto di tutela dei diritti dei bambini, ma non possono essere i giudici a colmarlo. È una scelta politica”. Lo spiega alla Stampa, Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale. “Come valuto l’iniziativa del Viminale e poi della prefettura di Milano? Al di là delle polemiche politiche, pienamente in linea con il quadro delle regole esistenti, così come fissate in modo netto e univoco secondo l’interpretazione della Corte Costituzionale e della Cassazione, in assenza di una legge specifica”. “La denuncia del vuoto di tutela da parte della Corte mi sembra si debba riferire all’interesse esclusivo del bambino – precisa Flick – Un terreno che non dovrebbe diventare campo di battaglia politico”. Dunque sulla legittimità che i figli di coppie omosessuali siano registrati all’anagrafe come figli di un solo genitore, “la giurisprudenza della Cassazione, dopo contrastanti pronunce dei tribunali, si è consolidata in questo senso. Ma consente, per i genitori non biologici, di chiedere al tribunale l’adozione del bambino con la procedura chiamata ‘adozione speciale’. Si tratta di una procedura prevista dalla legge sulla fecondazione assistita, proprio per creare un legame giuridico con il genitore intenzionale ma non biologico. Ma mi rendo conto che si tratta di una soluzione precaria e transitoria”. “Con due sentenze nel 2021 la Corte Costituzionale ha affermato l’esistenza di un grave vuoto di tutela dei diritti di questi bambini. E ha rivolto al Parlamento un monito affinché lo colmi”, ribadisce Flick.