“Nessun medico vuole far morire un paziente” la sintesi migliore, più banale ma più vera, arriva da chi, tutti i giorni, garantisce cure ed assistenza ai pazienti. Serve partire da questo assunto per analizzare il caso Ruggi di questi giorni.
Presso il nosocomio salernitano sono giunti gli ispettori ministeriali per verificare alcuni casi che hanno portato alla morte di pazienti.
È legittima, anche opportuna, l’azione di chi ha proposto i controlli, legittima al netto di un pizzico di presunzione l’azione degli ispettori. Meno legittima l’azione di certa stampa che, prigioniera della superficialità, soffia sulla demagogia.
È sbagliata la direzione di marcia che si e’ imboccata. Ed allora qualche punto va messo affinché la discussione riparta dai nodi veri e perché non venga snaturata la stessa iniziativa.
Immaginare di risolvere i problemi del Ruggi, è lo dico soprattutto ai colleghi della stampa ed ai ‘marziani’ che vengono da Roma, criminalizzando il personale sanitario è ‘coglionata’. E nessuno si scandalizzi del termine che rese ‘istituzionale’ il sindaco galantuomo Vincenzo Giordano quando così classificò l’azione degli ispettori del Dicastero della Giustizia che invadevano gli uffici di Palazzo di città.
I controlli così servono a nulla. Solo a creare tensioni.
La sanità campana attraversa un momento difficile, anche a Salerno la situazione è complicata.
Dipende dai tagli di questi anni, e sono del Governo centrale che distribuisce il fondo sanitario sulla pesatura per età, e non su indici di deprivazione o condizioni socio economiche, dipende dalla Regione che non è stata capace di avviare le assunzioni necessarie, dipende da chi preferisce investire nel mattone e non sul capitale umano o sulle nuove tecnologie.
Gli ispettori dovrebbero capire perché il Mef (che è il Ministero competente) in questi venti anni ha penalizzato la Campania, sulla distribuzione delle risorse procapite siamo sotto la media nazionale, dovrebbero parlare a quella politica ha reso possibile questo scempio. Dovrebbero capire perché il blocco del turnover non si riesce a superare, perché si consentono turni massacranti.
L’impertinente ha le idee chiare. Medici ed infermieri del Ruggi andrebbero solo ringraziati. Possono essere eccezioni, come capita in ogni settore, ma la stragrande maggioranza di loro lavora con impegno e dedizione, in condizioni spesso proibitive. Vanno sostenuti ed incoraggiati e non criminalizzati.
In questa direzione si muovano tutti e sono certo si muoverà anche chi ha proposto l’azione.
Chi ha responsabilità politiche ed istituzionale individui, analizzate carte e leggi, provvedimenti e scelte, chi ha vere responsabilità.