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17 Novembre 2024

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Calenda: “Non potrei governare con Schlein, Conte e Fratoianni” 

“Posso governare con le persone che sono qua? No. Non confido di poterci governare” a partire dai temi come la “politica estera” e il lavoro perché “non è vero che il jobs act non ha creato posti di lavoro”. Così il leader di Azione, Carlo Calenda, al palacongresso di Rimini per il XIX congresso della Cgil dal titolo ‘Il lavoro crea il futuro’, in un dibattito con i leader di Pd, M5S e Si Elly Schlein, Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni.

Nella mattinata il leader di Azione ha bocciato la patrimoniale “la patrimoniale: sapete quanto gettito ha dato in Francia? Qualcuno lo sa? Ha dato 400 milioni di euro, ma poi sono scappati tutti da un’altra parte. Allora volete leggervi due numeri sennò ‘famo male tutti quanti’…”.

Sul salario minimo

“Il dovere dell’opposizione è trovare terreno comune su alcuni temi. La più grande emergenza è il servizio sanitario nazionale. Siamo d’accordo su questo ma come si fa? Lavoriamo insieme per dire che nel comparto della spesa pubblica la sanità è quella che deve essere sostenuta di più. Sappiamo però , tra di noi, che in parallelo su questo, va fatto un piano sulla scuola pubblica. A patto però che, se ci diciamo questo, dobbiamo anche dire che soldi per le pensioni non ce ne sono. Allora dobbiamo scegliere: questo è il problema, amici miei” ha detto  Calenda nel corso della tavola rotonda con i leader delle opposizioni e Maurizio Landini al Congresso nazionale della Cgil a Rimini.

“Abbiamo lasciato scoperte la sanità e la scuola. Le nostre tre proposte sul salario minimo divergono. Quando Giuseppe Conte dice che il salario minimo non tocca i contratti nazionali non è vero, perché la sua proposta li tocca. Schlein dice che non tocca i contratti nazionali ma c’è un piccolo problema, in Italia sono tutti formalmente coperti dai contratti nazionali. Il problema è che quel pezzo di contratto nazionale è un contratto nazionale pirata. Se la proposta di Schlein è fare il salario minimo che però non si applica a chi lavora in un contratto nazionale, non si applica a nessuno. Quindi vanno applicati ai contratti nazionali? Sì, ma bisogna fare un lavoro coi sindacati: prima di applicarlo il salario minimo, bisogna riadeguare la contrattazione”.

“Io – ha concluso – voglio fare cose insieme alle opposizioni a partire dalla difesa dei principi della Costituzione, ma non possiamo farle se non ci chiariamo sul come e sulle priorità. Se non lo facciamo succederà quello che è successo fino a oggi: un Paese che si riempie la bocca di retorica, con i servizi pubblici essenziali che peggiorano anno dopo anno”. Contestato da qualcuno in platea sulla patrimoniale, Calenda ha chiuso il suo intervento dicendo: “vi volete leggere due numeri prima di mettere i titoli appesi in aria? Perché sennò se famo male tutti quanti”. 

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