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23 Dicembre 2024

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La sinistra del cazzo…Ha smesso di parlare al Paese reale 

La sinistra italiana è cascata, di nuovo, in un tranello di certa stampa e delle destre. È, ancora una volta, ‘prigioniera’ di lobby e salotti radical chic. 

Nell’agenda politica sono tornati i temi dei diritti civili, della comunità LGBTIQ, delle adozioni e dell’utero in affitto. Temi di civiltà, è l’idea dell’Impertinente, con l’aggiunta però di una pratica violenta e contro le donne che è quella dell’utero in affitto. 

Grandi battaglie – una esclusa dunque- che non vivono nella pancia del Paese. 

Gongola chi tiene tutto insieme, chi esaspera i ragionamenti, la destra più volgare e la tv demagogica, gongola chi immagina di costruire, in parte riuscendoci, un nuovo recinto e le priorità della sinistra italiana.

La rappresentazione di una sinistra impegnata su temi di nicchia, con un Paese che ha altre emergenze, è un danno incredibile per il campo riformista.

Una scelta del cazzo, insomma, quella della sinistra che si prepara ad altre sconfitte. Per ovvi motivi saranno perdenti tutte le battaglie parlamentari, divideranno l’opinione pubblica, logoreranno molti.

Meglio sarebbe, non avendo numeri per incidere ed avendo perso occasioni storiche quando si era al governo dell’Italia, promuovere battaglie culturali (che sono diverse da quelle politiche) per unire e non per spaccare il Paese, meglio sarebbe spiegare – una volta e per sempre – che estendere la sfera dei diritti a chi diritti non ne ha non è attaccare la famiglia o dichiarare guerra all’universo moderato. 

Meglio sarebbe per la sinistra riformista consegnare, costruire, l’elenco dei nuovi diritti: quelli delle donne lavoratrici, dei lavoratori anticipi, delle famiglie con disabili ed ancora quelli delle imprese.

Meglio sarebbe declinare le nuove sfide dell’iCloud, della blockchain, della sostenibilità, meglio sarebbe abbattere la democrazia che rischia di rendere vano il Pnrr, percorre insomma i sentieri della modernità.

È il tempo tornare a sintonizzare la sinistra sui temi della attualità, sulle emergenze vere, e non attardarsi in battaglie ideologiche e radical chic. 

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