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22 Dicembre 2024

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Maraio: “Salario minimo e taglio alle tasse per le imprese nella stessa legge”

“Agli Stati Generali del Socialismo lanceremo dieci proposte per l’Italia ed avvieremo, su ognuna, delle leggi di iniziativa popolare. Si tratta di un percorso politico autonomo e unitario che ha l’obiettivo, da un lato di unire i socialisti, con lo sguardo rivolto al futuro, e dall’altro andare oltre il perimetro del Psi, per aprirci a un confronto con forze ambientaliste, civiche, laiche, con l’ approdo delle elezioni europee del 2024″. È quanto ha affermato il segretario del Psi, Enzo Maraio, durante l’evento sul lavoro a Bologna dove sono intervenuti, tra gli altri, Elsa Fornero, Cesare Damiano, Alessandra Servidori, Giuliano Cazzola, Marco Leonardi, Ugo Intini ed altri. “Saremo in prima linea sulla richiesta dell’istituzione del salario minimo. E chiederemo uno Statuto dei nuovi Lavori”. 

“In Europa – ha proseguito- 21 Paesi su 27 hanno un salario minimo garantito dalla legge. L’Italia è fra i sei che non prevede questa misura. Presenteremo, dunque, una proposta che ci avvicini all’Europa e che tuteli i lavoratori e le imprese”- ha aggiunto Maraio. “In questi anni l’operazione è fallita perché certa sinistra ha immaginato la misura non per tutelare i lavoratori ma per colpire le imprese. Noi immaginiamo si debba fare qualcosa di diverso. Il salario minimo, che presuppone una maggiore competitività e crescita delle imprese, deve andare di pari passo con la riduzione del cuneo fiscale. La riduzione della tassazione deve contribuire al miglioramento delle condizioni di lavoro e non ad una diminuzione del welfare come qualcuno immagina. Con meno tasse le imprese potranno reggere, sostenere questa misura. Serve coraggio, serve un approccio realmente riformista”- ha proseguito Maraio. Sul reddito di cittadinanza Maraio ha affermato che “le politiche di assistenzialismo hanno rivelato dei limiti ma un paese civile tutela sempre le persone fragili. Se lo avessimo chiamato Lavoro di cittadinanza oggi non ci saremmo trovati di fronte al rischio di una macelleria sociale che è quello che si appresta ad essere il Mia del governo che taglia un terzo dei fondi rispetto al passato”.

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