19.6 C
Napoli
18 Ottobre 2024

Chi siamo

Elezioni? L’idea di Bicchielli per bloccare la ‘documentazione inutile’

“Nessuna volontà di coprire i condannati, ma rispetto e tutela per tutti. In Italia la legge prescrive dettagliatamente chi può e chi non può candidarsi, e molto spesso i regolamenti interni ai partiti per la scelta dei candidati come severità vanno ben oltre le limitazioni previste dalle norme. Certificati penali e curricula quindi vengono richiesti a persone che per legge hanno tutto il diritto di sottoporsi agli elettori”. Lo afferma in una nota Pino Bicchielli, deputato di Noi Moderati, in merito alla proposta di legge che toglie l’obbligo di presentare curriculum e certificato penale di candidati a elezioni, aggiungendo che “è una politica del buco dello spioncino che a noi non piace”.”Quello che si vuole evitare – continua Bicchielli – è la spettacolarizzazione dei dati curriculari e delle vicende personali dei cittadini, magari molto indietro nel tempo, che così rimangono online a vita anche quando le persone hanno da tempo esaurito il proprio debito con la giustizia. Una sorta di pena accessoria. E la richiesta di cancellare due commi della ‘spazzacorrotti’ riguarda parti della legge che non hanno conseguenze dirette sulle candidature”.

“Comprendiamo il richiamo al principio di trasparenza quando si ha a che fare con i procedimenti democratici – dice ancora il parlamentare di Noi Moderati – ma non a caso la legge utilizza determinati criteri per stabilire le incandidabilità, senza che per questo si debba giungere a travolgere la privacy di cittadini che, solo per essersi candidati in un piccolo comune, vedono le proprie informazioni personali visibili in ogni parte del mondo e senza limiti di tempo. È una questione di civiltà, la spettacolarizzazione non ci è mai piaciuta soprattutto quando parliamo di vite e di persone. Tra l’altro tutto questo viene fatto a prescindere dal consenso del candidato, e senza alcun risultato in termini di trasparenza, visto che certificati e curricula non sono richiesti all’atto di accettazione della candidatura. È una politica del buco dello spioncino – conclude Bicchielli – che a noi non piace”.

Articoli correlati

Ultimi Articoli