Non mi unisco al coro degli indignati sulle parole di Franco Alfieri.
“La democrazia fa rima con l’idiozia” ha detto il sindaco di Capaccio Paestum nonché presidente della Provincia di Salerno durante un dibattito sulla realizzazione viaria tra Eboli e Agropoli organizzato in un cineteatro.
A contestarlo sull’opera pubblica i cittadini di un comitato, uno di quelli che spuntano come funghi quando c’è da trasformare un territorio. Ed ha perso la pazienza, può capitare, ma con il merito di aver avviato un dibattito di verità. Senza ipocrisie.
Nessuno, e non la fa Alfieri, contesta il diritto dei cittadini a riunirsi ed a fare battaglie. Per carità.
Il tema è altro ed è quello che interessa quanti, in nome della democrazia, immaginano di poter dire di tutto su tutto. È il tema di quanti immaginano che la democrazia possa trasformare tutti in ‘geni’, il tema è di quei cittadini che non interrogano, che non hanno il beneficio del dubbio, ma che pensano di sapere, perché per loro questa è democrazia, più di un medico o di un ingegnere, più di un fisico o di un matematico.
Il tema e di quanti imaginano, sbagliando, di poter incidere su ogni processo democratico. L’anomalia è di quanti sono convinti che una riunione di tre o quattro o anche 100 persone possa essere più forte di chi, in nome della democrazia rappresentativa, è nelle Istituzioni ‘per delega’ di migliaia o milioni di cittadini.
È una questione da affrontare perché in nome di una idea ‘malata’ di democrazia, in questi anni, sedicenti comitati hanno rallentato le innovazioni nel Paese. Una questione e’ porre temi altra è avere la pretesa di bloccare ogni cosa.
È idiota questa idea di democrazia, movimentista e tuttologa, che legittima, troppo spesso, gli sfessasti e mortificata la democrazia rappresentativa.