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Napoli
16 Novembre 2024

Chi siamo

Napoli, è già festa!

La festa in campo, al gol di Raspadori. La festa in tribuna allo Stadium. La festa dentro lo Stadium, negli spogliatoi. La festa in aereo. La festa all’atterraggio, a Capodichino. La festa in corteo, con gli scooter dietro il bus del NAPOLI che torna a casa. E infine la festa della notte nelle strade, i clacson, i botti, lo sciame delle auto, le urla, i canti, i cori, le piazze. La festa che non aspetta l’aritmetica (quella arriverà solo a pranzo domenica, alla peggio nel successivo turno infrasettimanale). La festa che non aspetta la festa organizzata. Lo scudetto era già a NAPOLI da un po’, dopo la vittoria in casa della Juventus l’attesa è diventata ridondante. Festa per l’1-0 nel recupero, festa per il tricolore già praticamente vinto. Deborda, tracima, non si trattiene. Alcuni dicono che è la festa della liberazione sportiva. La città si risveglia che è lunedì, in mezzo ad un ponte. Dall’altra parte però non c’è il 25 aprile, c’è il 30: il possibile, probabile, vero dì di festa. Sui social è rintracciabile l’intero catalogo della notte in strada, della squadra che saltella prima della doccia, di Osimhen in canottiera sul tetto del bus. Chi c’è punta lo smartphone: una diretta continua con mille fonti. Raccontano tutte la stessa storia: una gallery di felicità in tempo reale, ognuno la sua. A registrare l’anteprima dello scudetto che manca da 33 anni: servono feticci per il futuro, per non rimpiangere più il passato. L’ufficialità, resta da appuntarsi solo quella. 

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