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19 Dicembre 2024

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De Luca finito? Tempi sbagliati e avversari non all’altezza nel Pd

Quanti immaginano che sia tutto finito per Vincenzo De Luca si sbagliano. Non conoscono il personaggio e le strane e schizofreniche dinamiche che animano il Pd.

Molti hanno letto la elezione della Schlein, poi la composizione della segreteria nazionale del Nazareno ed ancora le dichiarazioni della neo segretaria sul terzo mandato, come pietre tombali sulla stagione deluchiana. Non è cosi. Sono gli stessi che immaginavano, per citare solo alcuni fatti, la sua fine dopo la sconfitta alle regionali del 2010, poi l’insuccesso alle primarie del 2015, ‘è il candidato più debole’ dicevano quelli che ignoravano la sua potenza di fuoco, o ancora quelli che pronosticavano che mai si sarebbe candidato con la scure della legge Severino. Sono gli stessi che lo davano per morto nella primavera del 2019. 

L’uomo è fortunato, politicamente spregiudicato, coraggioso e certa stampa e certa magistratura, con i loro strafalcioni, lo hanno reso simpatico. 

Chi immagina che vada ko, con avversari non all’altezza e sbagliando i tempi, rimarrà deluso. 

I ‘marziani campani’ alla Misiani, gli stessi Sarracino o i Ruotolo, non hanno profilo e contenuti per superarlo. Gli argomenti sono scarsi come sono carenti le osservazioni dei Massimiliano Manfredi di turno che non sospetto ritardo alzano la voce. E’ sucida, poi, la linea politica del campo largo. 

Sono sbagliati, infine, i tempi. Con troppo anticipo, ed a carte scoperte, si sono mossi i suoi detrattori ‘interni’. 

Le regionali arriveranno nel 2025, probabilmente all’inizio del 2026. La Schlein, con il suo gruppo dirigente, ci dovrà arrivare in buona salute e perché questo avvenga dovrà superare le Europee del 2024

Le regionali arriveranno nel 2025, probabilmente all’inizio del 2026. La Schlein, con il suo gruppo dirigente, ci dovrà arrivare in buona salute e perché questo avvenga dovrà superare le Europee del 2024.

L’appuntamento per il rinnovo del Parlamento di Bruxelles sarà, dunque, sfida decisiva.

De Luca, che è animale politico perché legge la società ed i suoi umori, sa che con molta probabilità ci sarà un tonfo. I sondaggi non fotografano, fra l’altro, nessun incontenibile entusiasmo. 

Le prime uscite della segretaria confermano un profilo che è quello della sinistra più radicale ed ideologica, salottiera. I temi nell’agenda sono quelli lontani dal Paese reale. Saranno mesi, i prossimi, caratterizzati dalle battaglie di retroguardia sui diritti civili ed ancora dalla stanca litania sull’antifascismo. 

Tutto lascia immaginare, insomma, che se dovesse continuare questa narrazione la Schlein non sopravviverà alle europee o, comunque, ne uscirà fortemente ridimensionata. D’altra parte è difficile immaginare che la giovane segretaria possa essere più brava dei vari Epifani, Renzi, Martina, Zingaretti, Franceschini, Letta. 

Tempi sbagliati. Dopo le Europee cambierà tutto. De Luca lo sa. 

Nel frattempo attenderà ma non rimanendo, necessariamente, fermo. Mosso dalla consapevolezza che il Pd con lui contro non sarebbe neanche quotato per una eventuale vittoria in Regione, detterà (fra infinita pazienza ed il noto sarcasmo) il ritmo.

Se supererà limiti caratteriali, rinnovando parte della squadra e allargando la coalizione a qualcuno di più strutturato, sarà più forte. Alla sua porta ci sono diverse esperienze civiche che andrebbero meglio valorizzate e partiti che potrebbero garantirgli un prezioso contributo.

Nell’attesa, insomma, potrà fare qualcosa. Se dovesse riuscirci…

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