Lo striscione che, forse, di piu’ rappresenta lo stato d’animo dei napoletani in queste ventiquattr’ore che precedono la sfida contro la Salernitana al Maradona e’ al centro storico, a San Lorenzo. “Me crereve ca murevo ‘e stu iourno nunn o’ vedevo”, credevo di morire e di non vedere questo giorno. Perche’ lo scudetto che potrebbe arrivare anche domani pomeriggio se la Lazio non dove vincere a Milano contro l’Inter e il Napolidovesse battere la Salernitana, e’ stato inatteso, 33 anni da quello di Maradona, arriva dopo fallimenti, momenti bui e’ diverse attese deluse. Ma i nuovi leader – Osimhen, Kvara e Kim – hanno riscritto la storia della squadra. E la citta’, pur se invasa da migliaia di turisti e altrettanti tifosi, sembra essere in attesa incredula a contemplare i decori con nastri azzurri e bianchi. E’ corsa per comprare una bandiera, e ne spuntano di ogni dimensione nelle bancarelle abusive e nei negozi, la maggior parte anche con l’effige di Maradona. Il tifo organizzato della Curva A e della Curva B hanno inviato chiunque sara’ allo stadio a sventolarne una, e persino chi non e’ tra i fortunati 55mila che si sono accaparrati il biglietto lo fara’ davanti alla struttura ora intitolata al Pibe de Oro che per primo nel 1987 porto’ lo scudetto in una citta’ piegata in due dalla disoccupazione. Il primo dei tre disegnato anche sulla rena della spiaggia di Posillipo insieme al simbolo della squadra. E tra divieti, chiusure, polemiche, Napoli si prepara alla festa. In piazza Mercato anche ieri sera ci sono state code per comprare batterie di fuochi pirotecnici e fumogeni rossi e anche blu, nonostante l’ordinanza che li proibisce. Il consolato americano, in un avviso sul sito, ha avvisato i concittadini presenti a Napoli “di prestare attenzione”. Le curve invitano “alla calma” e a “rispettare la citta’”, e i vigili iniziano a blindare con transenne le aree piu’ sensibili. Le piazze, il Lungomare Caracciolo, le fontane. Ai Quartieri Spagnoli il pellegrinaggio al murales di Maradona e’ continuo, giorno e notte. Il folclore che si fonde con il misticismo. A ogni angolo ci sono ambulanti che vendono di tutto, dalla mascherina del bomber del Napoli venuto dalla Nigeria, alla parrucca con i capelli neri e biondi. Ma anche trombette, penne, astucci, magliette rigorosamente taroccate e gia’ con lo scudetto impresso sul petto.